Macy’s inaugura “un nuovo capitolo”: chiuderà 150 store entro il 2026

Si chiama “A Bold New Chapter” ed è la strategia tracciata da Macy’s, insegna simbolo del retail americano, per invertire la rotta e ritrovare la crescita. Il gruppo, che oltre a Macy’s controlla i department store Bloomingdale’s e Bluemercury, ha registrato ricavi per 23 miliardi di dollari (21 miliardi di euro circa) nel 2023, in calo rispetto ai 24,4 miliardi del 2022. L’utile netto è crollato a 105 milioni di dollari dagli 1,18 miliardi dell’esercizio precedente. Nel Q4 (dati al 4 febbraio scorso) le vendite nette sono state pari a 8,1 miliardi di dollari, in calo dell’1,7% rispetto dal quarto trimestre del 2022.

A seguito dei risultati negativi, la società guidata da Tony Spring ha annunciato la chiusura di 150 store entro i prossimi tre anni, di cui 50 già entro la fine del 2024. Per Macy’s si tratta del secondo maggiore taglio al suo network dal 2020. La priorità va ora agli investimenti sui 350 negozi rimanenti, con l’espansione di punti vendita “di piccolo formato”. La nuova strategia si concentra sulla valorizzazione del marchio Macy’s, sulla crescita del segmento lusso e sulla modernizzazione delle operazioni: “Macy’s Inc – spiega la nota dell’azienda – prevede di sfruttare la propria posizione di forza nel mercato luxury, dove Bloomingdale’s e Bluemercury hanno sovraperformato all’interno del portafoglio di Macy’s, ampliando ulteriormente la flotta di negozi e la presenza nel canale digitale”. Il piano prevede l’apertura, nei prossimi tre anni, di 15 negozi Bloomingdale’s e almeno 30 store Bluemercury.

Macy’s stima un risparmio sui costi di circa 100 milioni per l’anno fiscale in corso, con savings che dovrebbero aumentare fino a 235 milioni all’anno entro il 2026. Per il 2025, Macy’s punta a una progressione single-digit dell’ebitda rettificato e delle vendite comparabili, una spesa in conto capitale inferiore ai livelli del 2024 e un free cash flow ai livelli pre-pandemia.

“A Bold New Chapter funge da forte invito all’azione. Sfida lo status quo per creare una Macy’s più moderna. Stiamo facendo le mosse necessarie per rinvigorire le relazioni con i nostri clienti attraverso esperienze di acquisto migliorate, assortimenti pertinenti e valore convincente – ha commentato il CEO Tony Spring -. I nostri team sono stimolati dal lavoro che ci aspetta mentre acceleriamo il nostro percorso verso l’aumento delle quote di mercato, una crescita sostenibile e redditizia e la creazione di valore per i nostri azionisti”.

A gennaio la società quotata a Wall Street aveva già annunciato il taglio di circa 2.350 posti di lavoro, pari al 3,5% della forza lavoro, e la chiusura di cinque store. Lo scorso dicembre, inoltre, un gruppo di investitori composto da Arkhouse Management e Brigade Capital aveva messo sul piatto 5,8 miliardi di dollari per rilevare Macy’s e farne una private company. La proposta di buyout è stata poi rifiutata.

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