Vertical farming: un nuovo trend per la marca del distributore

Un approfondimento a cura del nostro socio Altavia 

In corsa per la sperimentazione a scaffale del fresco di nuova generazione, la GDO risponde alla domanda di alimenti coltivati con tecniche responsabili. E Coop Norway coltiva già verticale.
Le insalate di Kilometro Verde, coltivate con tecniche di vertical farming e commercializzate con marchio Coop, a soli due mesi dal lancio hanno raggiunto la “Top 15” della quarta gamma nel reparto ortofrutta e si sono posizionate tra le prime cinque a livello aggregato. L’investimento e l’interesse di Coop nelle nuove tecniche di agricoltura si concretizza in quattro referenze a marchio Fior Fiore distribuite in settecento negozi. Ma l’esordio promettente di Kilometro Verde riflette anche un trend sempre più diffuso nel nostro mercato, in controtendenza rispetto al vistoso calo di investimenti AgriFoodTech a livello globale. Il Report 2024 di The FoodCons evidenzia infatti una crescita importante nel nostro paese, favorita da molti round chiusi a debito nel 2023. Tra questi spiccano i finanziamenti ottenuti da aziende come Planet Farm, Agricola Moderna e The Circle, che messi insieme totalizzano decine di milioni di euro.

Insieme a Coop anche altre insegne della GDO stanno testando l’appeal dell’agricoltura verticale. Penny Market, l’estate scorsa, è stata la prima in Europa a inserire in assortimento questi prodotti, inaugurando il marchio privato Planetiamo: il mercato di lancio è stato quello italiano, a riprova del terreno fertile del nostro paese. Conad, nell’ambito del suo piano da due miliardi di euro per il rafforzamento della rete, la digitalizzazione e l’innovazione, ha recentemente importato le insalate verticali di Zero nell’assortimento di “Sapori&Idee”. C’è Agricooltur, che emerge nel panorama della GDO italiana con un sistema brevettato di agricoltura aeroponica, debuttando in selezionati punti vendita Carrefour a Torino e Milano. L’approccio di Agricooltur dimostra le potenzialità dell’agricoltura urbana con serre Urbancooltur® (già installate a Torino, Milano CityLife e Genova Porto Antico) che contribuiscono a ridurre l’impatto della catena del freddo (conservazione e trasporto). I punti vendita Carrefour di Milano, infatti, ricevono i prodotti direttamente da City Life, mentre i supermercati torinesi si riforniscono a Carignano.

Estendendo l’orizzonte, spicca l’esperienza di Coop Norway che ha siglato un accordo da cinque milioni di euro con la norvegese Avisomo per creare una vertical farm completamente automatizzata presso il proprio cedi di Gardermoen. Questo progetto, che inizierà a produrre verdure a foglia entro la fine del 2024, punta a generare fino a centocinquanta tonnellate di prodotto l’anno, servendo i soci Coop norvegesi con l’agricoltura più vicina e più sostenibile del panorama GDO.

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