#RIpills. Parla Mauro Margherita, Amministratore Unico, Turboalgor: “Innovazione e sostenibilità come punti cardine”

Innovazione, sostenibilità, efficienza e saving sono parole chiave per la ripartenza, quale il punto di vista di Turboalgor?

Sono parole chiave anche per Turboalgor, che ha come mission quella di ridurre i consumi legati alla catena del freddo, oggi responsabile di circa il 20% dei consumi elettrici mondiali. D’altra parte Turboalgor è una costola del Gruppo Angelantoni, che ha fatto dell’Innovazione, del Green e della Sostenibilità i suoi obiettivi strategici da sempre. La nostra è una tecnologia innovativa in grado di aumentare l’efficienza energetica di impianti frigoriferi nuovi ed esistenti, rispettando l’ambiente. La gamma prodotti Turboalgor mira a coprire tutta la catena del freddo, dalle basse alle alte temperature e la compatibilità con i diversi refrigeranti. Oggi il focus è sugli HFC, ma sono in fase di sviluppo soluzioni compatibili anche con CO2 ed NH3.

Come si inserisce la vostra tecnologia in questo scenario?

Nonostante la tendenza globale verso il green, il settore della refrigerazione non ha visto “significative” innovazioni negli ultimi decenni, eccetto per gli Inverter. Turboalgor porta nel settore della refrigerazione industriale oggi, e in un prossimo futuro anche quello domestico e civile, un’innovazione rivoluzionaria di derivazione automotive, inserendo una turbomacchina all’interno dei refrigeratori industriali, che riduce l’impatto della catena del freddo sull’ambiente.

Quali i vantaggi?
La turbomacchina, assieme a due scambiatori, integrati nel circuito frigorifero classico quando è un nuovo impianto o accoppiato allo stesso per gli impianti esistenti, consente di ottenere efficienze del compressore principale che arrivano al 23% alle Basse Temperature di Evaporazione ed un incremento della potenza frigorifera fino al 56% sempre alla Basse Temperature. Inoltre, la tecnologia Turboalgor consente di prolungare la vita utile degli impianti esistenti, permettendo alle aziende di rimandare nel tempo l’acquisto di nuovi impianti.

Da quanto siete sul mercato?
Lo sviluppo tecnico ha richiesto otto anni, dal 2012, anno di riconoscimento dei brevetti a livello mondiale, al 2019. Da Gennaio 2020 abbiamo iniziato le vendite, dopo circa 6 mesi di set-up della struttura commerciale. A fine 2019 disponevamo della gamma di turbine per basse temperature di evaporazione (<-30°C), con cui abbiamo iniziato le vendite a Gennaio 2020, e da inizio Dicembre 2020 disponiamo anche della gamma di turbine per le medie temperature (da -30°C a -10°C), che aprono alle vendite una fetta molto più importante del mercato.

I retailer stanno rispondendo positivamente?

Il mercato potenziale del freddo è un bacino di grandi consumi: dall’industria farmaceutica, a quella chimica, all’alimentare, così come tutto il settore della logistica del refrigerato e della grande distribuzione.
Diciamo che i tempi sono sicuramente maturi, data la crescita della sensibilità verso le tematiche ambientali, soprattutto verso lo spreco di energia, così come l’aumento dell’efficienza e la maggior razionalizzazione e controllo dei costi, che sono stati ulteriormente accentuati dalla pandemia.
Alcuni grandi player della GDO si sono già interessati a Turboalgor e prevediamo di concludere le prime installazioni a Gennaio 2021. Ad oggi i nostri clienti sono stati prevalentemente del settore alimentare e della logistica refrigerata, quindi questi primi clienti nel retail, oltre a rappresentare per noi referenze di settore molto importanti, confermano la risposta positiva dei retailer nell’esplorare soluzioni innovative in grado di garantire sostenibilità, efficienza ed efficientamento dei costi nel medio termine.

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