La catena Costco sbarca a Shanghai

La catena di supermercati all’ingrosso Costco ha inaugurato il suo primo punto vendita nel distretto commerciale di Minhang, a Shanghai.

Come è stato ampiamente riportato, l’affluenza massiva è stata tale da costringere il negozio a chiudere temporaneamente le porte poco dopo l’apertura. Il colosso americano ha poi annunciato sull’account ufficiale WeChat che limiterà il numero di acquirenti per gestire al meglio l’affluenza e garantire un buon servizio ai propri clienti.

Questo brand è molto riconoscibile nei centri della provincia americana: grandi magazzini essenziali che vendono cibo e oggetti di consumo in grandi quantità. Sia per i piccoli negozi sia per chi è disposto a pagare un abbonamento mensile. In Cina sarà di 299 yuan, pari a circa 43 euro all’anno.

Tra gli obiettivi dell’azienda c’è quello di raccogliere 100mila nuovi «abbonati». Sfida ulteriore: i brand occidentali non sono andati come sperato. Tesco ha dovuto chiudere nel 2014, mentre Metro e Carrefour venderanno la maggior parte dei loro asset a gruppi locali.

Per Richard Zhang, vicepresidente di Costco con delega all’Asia, per Costco sarà diverso: «noi offriamo a basso prezzo prodotti di qualità che il consumatore non trova altrove».

Solo un altro marchio americano è riuscito ad affermarsi in passato ed è Sam’s Club, di proprietà del gruppo Walmart, che è presente nel Paese da più di 20 anni. Per Zhang questo può tornare a vantaggio di Costco: «Non dobbiamo spiegare ai nostri clienti come funziona, già lo sanno. E con noi avranno una scelta in più». Ma come hanno fatto per aggirare le sanzioni sui prodotti americani: «Alcuni di questi sono stati sostituiti con altri provenienti dall’Australia» conclude Zhang. E per ora i prezzi potranno rimanere bassi.

 

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