KFC cresce in Italia

Presente in 116 Paesi con 19.000 locali e 750.000 dipendenti, dopo l’esordio in Italia un anno fa con le prime due aperture a Roma e Torino, seguite a ottobre scorso dall’inaugurazione di un terzo ristorante a Chieti, l’insegna punta a raggiungere quota cinque ristoranti entro la fine dell’anno.

La formula scelta dalla catena, che fa capo al gruppo Yum! Brands titolare anche dei marchi Pizza Hut e Taco Bell con un giro d’affari di circa 14 miliardi di dollari, è il franchising, in collaborazione con sei gruppi imprenditoriali medio-grandi che arriveranno a gestire ognuno una ventina di locali. L’investimento complessivo nei prossimi anni sarà di circa 100 milioni di euro, con una media di 15 aperture all’anno, concentrandoci inizialmente su Lombardia, Lazio, Triveneto e Campania

L’approdo nel Vecchio Continente è partito più di 35 anni fa dalla Gran Bretagna, dove oggi ci sono quasi 900 ristoranti Kfc, passando poi all’inizio degli anni 2000 per Francia, Germania, Spagna, Polonia, mentre in Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Slovenia l’insegna è arrivata solo di recente.

Tradizionalmente frequentati da giovani, i ristoranti sono appetibili anche per un target più trasversale, attirato dall’offerta di secchielli maxi pensati per la condivisione del pasto e dalla possibilità di piatti da asporto acquistabili dall’auto. Mentre si fanno i bilanci sul primo anno di attività, la società lavora per l’apertura dei prossimi locali: l’obiettivo è un fatturato maggiore di 2 milioni di euro per ristorante, target che i locali di Roma e Torino hanno già superato. Entro il 2015 apriremo altri due ristoranti, a Genova e a Roma, in due aree commerciali, mentre il prossimo anno inaugureremo anche quattro locali con corsia Drive Thru, per l’ordinazione e il take away dall’auto.

tratto da affari e finanza

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