Italiani a casa, aumenta il delivery anche per vini e bevande

Quanto avvenuto con il food delivery si sta confermando anche nel settore delle bevande: gli italiani, costretti a casa dalle misure per contrastare il coronavirus, si affidano ai servizi a domicilio. Non solo per lo sfizio del momento, ma anche per una spesa più duratura. È quanto emerge dai numeri condivisi da Winelivery, l’app che consegna vino ed altre bevande a domicilio, nata a Milano nel 2016.

Queste ultime due settimane hanno fatto registrare un +25% generale nelle vendite con un +50% nelle città del nord (Milano, Torino, Bologna). Le abitudini di consumo dei clienti di Winelivery sono repentinamente cambiate, da un lato, essendo sempre più le persone costrette a casa è aumentata la frequenza degli ordini, al tempo stesso anche il carrello medio ha avuto un rialzo. I clienti si rivolgono all’app infatti non solo per i consumi dell’ultimo minuto, ma anche per fare delle piccole scorte o la spesa settimanale di bevande, approfittando del servizio di consegna a domicilio al piano. Per rispondere alle nuove esigenze del mercato Winelivery ha scelto quindi di continuare le consegne, allargando l’offerta specialmente nella sezione “Snack e Aperitivi” offrendo nuove opportunità di aperitivo a chi decide, responsabilmente, di non uscire di casa in queste settimane.

“Vogliamo che le nostre città non rinuncino alle proprie abitudini come godersi un buon vino o fare l’aperitivo ma in maniera responsabile.” – dice il management team di Winelivery – “Per questo abbiamo potenziato il servizio di consegna, mantenendo i nostri alti standard e implementando misure di sicurezza più elevate sia per i nostri clienti che per il nostro personale”.

In una fase così delicata sono stata adottate ulteriori misure di sicurezza per la tutela di chi ordina e di tutti i ragazzi che ogni giorno effettuano migliaia di consegne: dalla sanificazione continua delle bag per la delivery alla disinfezione sia pre che post consegna. I fattorini inoltre sono stati tutti dotati di soluzioni alcoliche, mascherine e guanti monouso.

Fonte: repubblica.it

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