Ecco come Walmart smercerà con l’intelligenza artificiale
Secondo Walmart, che è il più grande datore di lavoro privato al mondo, nei prossimi cinque anni circa il 65% dei suoi negozi sarà servito dall’automazione e l’intelligenza artificiale, già presente nei suoi punti vendita, non sta rubando posti di lavoro. Recentemente però ha apportati dei cambiamenti ai salari.
Da Walmart uno degli ultimi e più promettenti assunti è l’intelligenza artificiale. Il più grande datore di lavoro privato al mondo e leader nella grande distribuzione statunitense ha infatti investito miliardi nell’innovazione per rendere più efficienti i suoi negozi e le sue catene di fornitura, producendo grandi cambiamenti nelle mansioni dei dipendenti, a partire da quelli alla vendita al dettaglio, che già collaborano da tempo con l’IA nei compiti di tutti i giorni.
Ecco come va questa convivenza e quali sono le previsioni della multinazionale per il futuro.
I vantaggi dell’IA nei negozi Walmart
Come riportato da Quartz, nel New Jersey, nel Supercenter Walmart di Secaucus circa 750 dipendenti interagiscono quotidianamente con l’intelligenza artificiale da qualche anno.
Grazie a un’app di IA e alla realtà aumentata, gli addetti alla vendita al dettaglio valutano rapidamente e a distanza ciò che deve essere rifornito, riducendo i viaggi tra le corsie del negozio e in magazzino. Questo sistema, secondo Walmart, consente di ridurre di un terzo il tempo necessario ai lavoratori per gestire l’inventario del retrobottega.
L’intelligenza artificiale suggerisce poi anche qual è il migliore posizionamento dei prodotti sugli scaffali mentre, afferma Quartz, una nuova funzione in fase di sviluppo darà presto la priorità ai compiti dei lavoratori in base all’urgenza.
Ma l’IA può inoltre essere di aiuto pure per i clienti che se per esempio hanno bisogno di sapere dove si trova un prodotto, chiedendolo a un addetto, possono ricevere l’informazione dalla tecnologia, la quale – stando a Walmart – viene spesso interrogata. I suoi dipendenti, infatti, pongono in media all’app un totale di oltre 600.000 domande alla settimana.
La trasformazione del lavoro
Una dei vicepresidenti di Walmart, Ivy Barney, parlando del punto vendita di Secaucus, che impiega circa 740 dipendenti, ha dichiarato che le innovazioni dell’IA non hanno portato al licenziamento di nessuno, ma che “il loro lavoro è diverso”.
Le mansioni degli addetti alla vendita al dettaglio, afferma Quartz, si sono evolute in nuovi ruoli, tra cui “digital shopper” e “host” per le casse senza cassiere, con ulteriori nuove figure nella ricezione e in altre operazioni nel retro del negozio.
Le previsioni di Walmart sull’IA
Questa rivoluzione, per Walmart, che impiega 2,1 milioni di lavoratori al dettaglio in tutto il mondo, porterà circa il 65% dei suoi negozi a essere servito dall’automazione nei prossimi cinque anni.
Le ombre dell’IA
Ma sebbene per certi aspetti l’introduzione e l’espansione dell’IA nel mondo del lavoro siano positive, resta ancora incerto quale sia il loro l’impatto economico e sociale. Infatti, per quanto Walmart nel caso di Secaucus non abbia licenziato nessuno, circa un mese fa il Wall Street Journal ha scritto che rispetto a tre mesi prima stava pagando meno alcuni nuovi assunti.
Sempre secondo il quotidiano statunitense, a metà luglio la multinazionale ha modificato la sua struttura salariale per i lavoratori a ore, i quali “guadagneranno il salario orario più basso possibile all’interno del negozio”.
“La mossa del retailer – scrive il Wsj – suggerisce che lo stress che le aziende stanno affrontando per trovare personale si sta attenuando e che devono trovare il modo di compensare gli aumenti salariali”.
Tuttavia, Quartz – riportando i dati dell’ufficio statistico del Lavoro degli Stati Uniti – osserva che anche se le nuove tecnologie stanno cambiando la natura del lavoro al dettaglio, l’occupazione Usa nel settore è quasi tornata ai livelli pre-pandemici.
Fonte: startmag.it