Arriva anche in Puglia il progetto di economia circolare di Nespresso “Da Chicco a Chicco”

Nespresso, pioniera nel settore del caffè porzionato, estende anche alla Puglia il progetto di recupero e riciclo delle capsule esauste “Da Chicco a Chicco” che giunge così alla quarta regione italiana dopo Lombardia, Lazio e Piemonte nel 2022.

Protagonisti della collaborazione, e soprattutto beneficiari del progetto, il Banco Alimentare della Puglia ONLUS e il Banco Alimentare della Daunia “Francesco Vassalli”, con cui Nespresso conferma ancora una volta il proprio impegno a far sì che la gestione responsabile della propria filiera produttiva crei un impatto positivo sull’ambiente, sulle comunità e sul territorio italiano in cui l’azienda opera.

“Da Chicco a Chicco” nasce nel 2011 da un accordo siglato con CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio Italiano Compostatori) ed è il progetto di economia circolare attraverso cui Nespresso dona una seconda vita alle capsule esauste attraverso il riciclo delle due materie prime di cui le capsule sono composte, alluminio e caffè.

Il progetto permette ai clienti, parte attiva preziosa e fondamentale, di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso e in isole ecologiche partner dell’iniziativa in tutta Italia. In Puglia in particolare sono al momento attivi 5 punti di raccolta nella regione, accanto agli oltre 150 in Italia in più di 80 città. È da qui che prende vita l’intero processo proprietario di Nespresso per portare a nuova vita le capsule usate.

Una volta raccolte dagli enti di gestione del servizio di raccolta differenziata, le capsule esauste vengono lavorate e recuperate: l’alluminio viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè esausto viene inviato presso un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost e successivamente ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato a Banco Alimentare della Lombardia, a Banco Alimentare del Lazio, a Banco Alimentare del Piemonte e da oggi, ai Banchi Alimentari della Puglia.

Fonte: distribuzionemoderna.info

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