Apre Mercato Centrale a Milano

Un mercato grande, colorato, ricco di cibo da comprare o da assaggiare sul posto, di cose da vedere, di persone da incontrare, di musica: sembra il ritratto di un posto come la Vuccirìa a Palermo, luogo storico e superpopolare, invece è un mercato di nuova generazione e di livello alto, che ha tutte le cose appena elencate ma in più la modernità e la tecnologia. Mercato Centrale, aperto al pubblico a Milano dalle 18.30 di giovedì 2 settembre, è la nuova bandierina sulla mappa di Umberto Montano, ideatore della formula, dopo quelle di Firenze, Roma, Torino. E’ anche il nuovo capitolo della lenta ma continua opera di riqualificazione della zona della Stazione Centrale, da troppo tempo troppo trascurata.

“L’iniziativa in sé creerà lavoro, aiuterà anche i piccoli produttori e i piccoli distributori. Ma è importante perché è un altro tassello di riqualificazione di questa zona dove ci sarà anche tanto ancora da fare, ma tanto è stato fatto” ha commentato il sindaco Giuseppe Sala, presente all’inaugurazione. “Rigenerazione e riqualificazione urbana da una parte e qualità dall’altra”, sottolinea il presidente lombardo Attilio Fontana.

Il Mercato apre nel fianco sinistro della monumentale stazione ferroviaria, ridà vita a spazi polverosi e obsoleti (all’ultimo piano si vedono chiaramente le arcate della massicciata che sostiene i binari: quell’area era completamente abbandonata, inutilizzata da decenni), riporta luce e pulizia in un angolo che non sembrava tanto frequentabile, anche se c’è il capolinea dei tram, anche se a due passi ci sono i ristoranti di via Fabio Filzi da un lato, il lusso dell’hotel Gallia dall’altro.

Era un cono d’ombra nella Milano civile e sicura. Montano ha portato qui fior di artigiani e di rivenditori, ha creato una trentina di spazi individuali per panettieri, macellai, casari, pasticceri, salumieri, ma anche pizzaioli, maestri della griglia, chef specializzati nel pesce; e fioriste-cantanti, e vignaioli-showmen… Ha coinvolto, infatti, personaggi come Joe Bastianich, per dire, che preparerà e servirà, dice lui, il barbecue perfetto, essendo nato negli States.

Ma, grazie alle origini italiane, venderà anche i suoi vini prodotti in Friuli. E’ evidente che non ci si deve aspettare un mercato pop, con prezzi pop. Qui si punta alla qualità, e un po’ all’immagine. Il colore è garantito dalle luci, continuamente cangianti. E la musica, anche quella è fatta al momento, perché c’è una postazione in cui Alessio Bertallot farà il suo lavoro di dj, proponendo suoni e raccogliendone altri e dando vita a una vera Radio Mercato Centrale.

Nello spazio di Tommaso Carioni si potranno acquistare e degustare formaggi e prodotti bio, ma anche assistere all’intero processo di produzione casearia, grazie a un laboratorio a vista. In quello di Vincenzo Santoro, riassaggiare le delizie classiche e scoprire le novità della sua storica pasticceria.

Al Fish Bar si può assaporare la cucina creativa di Jérémie Depruneaux, al Cocktail Bar ci sono le creazioni di uno dei mixologist più famosi d’Italia, Flavio Angiolillo. Il pane è di Davide Longoni e c’è un mulino che mostrerà come si fa la farina. Prezzi adeguati al livello, dicevamo, ma certamente entrare, guardare, ascoltare e annusare non costa nulla. Fra un treno e l’altro, magari, è un’idea in più.

Fonte: repubblica.it

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