Parla Pierluigi Cocchini:”Rinascente è pronta a ripartire, in sicurezza e con gli sconti. E a giugno lanciamo l’e-commerce”

Non è stato semplicemente aspettare che la bufera passasse, ma insieme alla sua squadra si è messo a lavorare per mettere in sicurezza il gruppo e studiare idee per quando arriverà il momento di riaprire gli undici store Rinascente. «È dal giorno del lockdown che lavoriamo in previsione della ripartenza – racconta Pierluigi Cocchini, amministratore delegato della catena italiana di department store – e sono convinto che il pacchetto di iniziative messe in campo dalla società per garantire la sicurezza di dipendenti e clienti sia quello che serve per convivere con il virus evitando il contagio. Anche la strategia per incentivare gli acquisti è chiara e stabilita. Noi siamo pronti, ci manca solo il via libera delle istituzioni».

Dopo il Covid-19 si profila un modo diverso di fare shopping: ingressi scaglionati, orari, gestione della clientela: come ripartirà Rinascente?

Il protocollo per la riapertura lo darà il Governo e noi lo rispetteremo alla lettera, nel frattempo abbiamo aderito al gruppo di lavoro promosso dal Politecnico di Torino “Imprese aperte, lavoratori protetti”, che ha elaborato una serie di linee guida che sono state consegnate ai decisori politici per suggerire come far ripartire le attività in sicurezza. Questo confronto tra esperti ci ha portato a produrre un documento interno, valido per tutti i nostri nove negozi, la sede centrale di Milano e i magazzini, a cui poi si aggiungono una serie di specifiche relative per i singoli store. Ovviamente tutti i contenuti sono stati condivisi tematicamente con i nostri dipendenti, in attesa di una formazione adeguata a ridosso della riapertura.

Può farci qualche esempio delle misure contenute in questo manuale redatto da Rinascente?

Tanto per cominciare chiederemo ai nostri addetti alla vendita di presentarsi in negozio già in divisa per evitare affollamenti negli spogliatoi. Per lo stesso motivo prevediamo orari di inizio e fine turno scaglionati. Per ogni dipendente è stato predisposto un kit di sicurezza contenente mascherine, guanti e gel igienizzante. In più nuove mascherine verranno distribuite regolarmente durante la giornata di lavoro. Ogni cassa sarà regolarmente sanificata.

Come gestirete invece i flussi di clientela?

Stiamo calcolando, negozio per negozio, la capienza e la possibile distribuzione di persone e addetti rispettando la distanza di oltre un metro. Ovviamente sono delle simulazioni perché i numeri reali di visitatori che potranno accedere nei punti vendita li sapremo solo quando il Governo fornirà le sue linee guida per la gestione della fase 2. Per gestire l’affollamento utilizzeremo i contapersone che già erano presenti in tutti i nostri store e poi i floor manager dovranno sempre monitorare la situazione e se necessario limitare gli ingressi nell’area.

E dal punto di vista dello shopping come sarà la ripartenza?

Per la fine del lockdown stiamo pensando a un giro vetrine speciale, senza prodotto, con messaggi di ottimismo e positività, proprio come avevamo fatto l’11 marzo scorso quando tutti gli store Rinascente erano stati chiusi (nella foto due soggetti, ndr). Prevediamo una ripartenza con forti promozioni, ci pare una scelta inevitabile per dare una spinta agli acquisti dopo settimane di interruzione. Non sappiamo come sarà l’attività di acquisto post lockdown, ma da giugno avremo uno strumento in più a parziale compensazione della perdita di volumi in negozio: l’e-commerce. Avremmo dovuto lanciare il nostro store online a marzo, ma il coronavirus ci ha bloccati. Ora siamo in fase di test e lo stiamo utilizzando internamente, a maggio perfezioneremo il servizio e a giugno saremo operativi. Le potenzialità sono enormi, basti pensare che il nostro servizio on demand che funziona via WhatsApp genera già oltre 5 milioni di euro di vendite.

È ancora presto per valutare l’impatto del Covid – 19 sul fatturato?

Assolutamente sì. Difficile fare previsioni. Quello che è certo è che dopo un 2019 magico, con crescite a doppia cifra per tutti i nostri negozi e marginalità in aumento, il 2020 sarà un anno in cui cercheremo di limitare i danni, in attesa di una vera ripresa nel 2021.

Per quanto riguarda il tema caldo dei canoni di affitto, come vi state muovendo?

Ovviamente da subito sono state attivate discussioni con i land lord. Tutti si sono dimostrati collaborativi e ci aiuteranno con sconti sui canoni e revisione dei termini di pagamenti.

La pandemia ha messo in lockdown anche gli investimenti sui punti vendita previsti per il 2019?

Assolutamente no. Non abbiamo cancellato nessun progetto tra quelli previsti. A Milano rifaremo tutti i due piani e mezzo dedicati alla donna. Anche il reparto gioielleria sarà soggetto a restyling. Il piano di rinnovamento di Firenze verrà completato quest’anno, mentre sempre fine anno partirà la ristrutturazione di Roma Fiume.

Fonte: fashionmagazine.it

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