L’evoluzione dei consumi e del retail: dall’omnicanalità alla omnipresenza

Quali sono i valori che i brand devono mettere in campo per essere in sintonia con le aspettative del nuovo consumatore della generazione Z?

Ken Hughes ne suggerisce sette:

  1. Connessione sempre: nel retail dobbiamo prepararci al B2M, business to machine, ad avere sempre il commercio in tasca (con lo smartphone).
  2. Phygital: i consumatori di oggi sono la prima generazione a crescere veramente in un mondo fisico/digitale. Per loro il mondo è sempre stato omnicanale. Il retail deve essere omnipresente, non omnichannel.
  3. Flessibilità: i marchi che pongono il consumatore al centro della loro strategia sono vincenti. Partire dal consumatore o dal cliente può sembrare ovvio, ma pochi marchi e aziende lo fanno veramente.
  4. Vocale: la voce è destinata a essere l’interfaccia dominante nella tecnologia e a diventare la principale interfaccia utente per i consumatori che interagiscono con i marchi e le imprese. Quali aziende hanno una strategia vocale? Cosa succederà quando gli scaffali digitali, dopo una ricerca vocale, si ridurranno a una o due opzioni? La voce è il prossimo passo avanti nella vendita al dettaglio e pochi sono effettivamente pronti.
  5. Weconomy: la prossima generazione di consumatori è tutta incentrata sulla condivisione, sull’economia dell’accesso, non su quella del possesso. Cercano anche la collaborazione con i marchi, in quanto si considerano anche loro stessi come un marchio. Il “consumatore collaborativo” è la chiave del successo futuro.
  6. Autenticità: i consumatori vogliono comprare solo da marchi con i quali sentono una connessione, qualcosa di speciale, un marchio e un’azienda che rappresenti qualcosa, abbia uno scopo o condivida i loro valori. Occorre infondere “anima” nei marchi, in modo che i clienti sentano di poterne condividere la storia con i loro coetanei.
  7. Emotività: le relazioni si formano attraverso la condivisione di esperienze emotive. Se vogliamo costruire la fedeltà al marchio, dobbiamo impegnarci con i consumatori usando l’emozione, coinvolgendoli, facendoli sentire qualcosa.

Fonte: retailwatch.it

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