Ikea e la prossimità, quando toccherà all’Italia?

L’intenzione del colosso svedese del mobile di entrare in forze nei centri città è esplicita da tempo. Già nel 2016, l’allora ad di Ikea Italia Belen Frau dichiarava a Repubblica «Vogliamo avvicinarci ai consumatori. Proseguiremo la crescita anche attraverso le grandi superfici, ma vogliamo sperimentare format di prossimità. Parliamo di negozi più piccoli rispetto ai nostri standard, intorno a 3.000 metri quadri che apriremo all’interno dei centri urbani. Saranno presenti anche un’area food e un reparto di vendita diretta ma con una selezione di articoli molto ridotta». Da allora abbiamo visto soltanto due pick up point a Roma e a Cagliari, negozi di supporto all’e-commerce, ma anche veri e propri store in formato ridotto. Ai due test però, non è seguito lo sviluppo di una vera e propria rete di questo tipo.

In altri paesi europei, però, le sperimentazioni sono continuate. In particolare a Parigi abbiamo visto di recente due punti vendita cittadini che sembrano corrispondere nelle caratteristiche al profilo descritto in precedenza: Ikea City a La Madeleine di 5.400 mq e Ikea Decoration di 2.900 mq. Ma è in Spagna, a Madrid, che la strategia sembra delinearsi in modo più chiaro. Qui l’insegna dispone oggi complessivamente di 8 punti vendita/ritiro: ai tre store tradizionali di grande metratura, si aggiungono due negozi cittadini intorno ai 3.000 mq, due punti di ritiro e un pop up store in un centro commerciale.

Nelle dichiarazioni dei responsabili spagnoli dell’insegna, entro la metà del 2022 Madrid potrà disporre di 10 punti di vendita o di ritiro Ikea, cosicché ogni cittadino abitante all’interno della M-30 (la via ad alto scorrimento che delimita l’area urbana) possa raggiungerne uno a piedi in 15 minuti e chi abita nell’hinterland possa raggiungerne uno in auto sempre in 15 minuti.

Fonte: bricomagazine.com 

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