H&M lancia la venture Syre per il riciclo del poliestere

H&M ci riprova con i materiali next-gen. Il player svedese del fast fashion lancia insieme a Vargas Holding la venture Syre, per la produzione su larga scala di poliestere riciclato textile-to-textile.

L’impresa fondata in partnership con l’investitore green svedese, e sostenuta anche da Tpg Rise Climate, “mira a scalare rapidamente il riciclo del poliestere textile-to-textile e a contribuire a un’industria tessile più sostenibile”, spiega il gruppo nella nota. H&M Group si è assicurato un accordo di offtake con Syre per un valore totale di 600 milioni di dollari in sette anni, cifra che copre una quota significativa del fabbisogno a lungo termine di poliestere riciclato di H&M Group, al momento proveniente principalmente da bottiglie in modalità (rPET)-to-textile.

La notizia arriva poco dopo il fallimento di Renewcell, di cui il gruppo H&M è uno dei principali azionisti. L’azienda, specializzata nel riciclo di indumenti per produrre nuove fibre, tra cui il filato ‘Circulose’, ha dichiarato di non essere stata in grado di ottenere liquidità sufficiente per attuare la ristrutturazione strategica annunciata lo scorso novembre. La sua parabola si inserisce nel panorama di sfide e criticità che sta vivendo il mondo dei materiali di nuova generazione che, dopo un iniziale momento di fortuna, sta incontrando la resistenza del fashion system e dei consumatori, ancora fortemente legati ai materiali più ‘tradizionali’.

“Attraverso Syre – spiega il CEO del gruppo Daniel Ervér – H&M Group intende contribuire a un cambiamento significativo nel settore, abbandonando il poliestere vergine e l’attuale riciclo da bottiglia a tessuto, noto come poliestere riciclato (rPET), per passare a un’alternativa a ciclo chiuso. La nuova venture Syre rappresenta un importante passo avanti nel percorso di H&M Group verso l’integrazione della circolarità nelle nostre attività. Con questa soluzione per il riciclo da tessuto a tessuto su scala rapida, vogliamo continuare a guidare e ispirare altri operatori del settore a unirsi a noi per chiudere il cerchio e accelerare il cambiamento verso un futuro più sostenibile”.

Sul fronte dell’economia circolare e del riciclo, l’obiettivo del player è quello di “svincolare la crescita dall’utilizzo delle risorse vergini”, utilizzando al 100% materiali riciclati o prevenienti da fonti sostenibili entro il 2030, con un sotto-obiettivo che si prefigge di raggiungere il 30% di materiali riciclati entro il 2025, percentuale che il gruppo ambisce a far salire al 50% essendo ormai, anticipa, molto vicino al target.

Syre, in particolare, mira a fornire un filato di poliestere riciclato di qualità equivalente al poliestere vergine, ma con un impatto ambientale minore. Syre sta costruendo un impianto di produzione nel Nord Carolina, negli Stati Uniti, con l’intenzione di diventare operativo nel 2024. Da lì, il processo di produzione e la tecnologia saranno scalati in vista di un’espansione globale. Entro dieci anni, Syre aspira ad avere dodici impianti funzionanti a pieno ritmo e capacità in tutto il mondo, con una produzione di oltre tre milioni di tonnellate di poliestere riciclato.

“Syre segna l’inizio del grande cambiamento tessile – ha commentato Dennis Nobelius, CEO di Syre -. Immaginiamo un mondo in cui ogni fibra tessile vedrà un nuovo giorno. Implementando un vero e proprio riciclo da tessuto a tessuto su scala globale, vogliamo guidare la transizione da una catena del valore lineare a una circolare, mettendo a frutto gli scarti tessili, più e più volte”.

Fonte: pambianconews.com

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