Disney crea una task force dedicata all’intelligenza artificiale. Servirà ad abbattere i costi di film e tv

Il vostro sogno è lavorare per Disney? Le opportunità non mancano: il colosso dell’intrattenimento ha infatti 11 posizioni aperte. Il requisito fondamentale per essere assunti è avere esperienza nel mondo dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Solo così potrete entrare nella nuova task force dedicata interamente allo sviluppo dell’Ia.

Limitare i costi di produzione
L’obiettivo del nuovo gruppo di lavoro è quello di tagliare i costi. L’intelligenza artificiale aiuterà infatti a limitare le spese altissime della produzione cinematografica e televisiva. Per fare un esempio, ci sono voluti tre anni e il lavoro di 100 professionisti per rendere l’81enne Harrison Ford credibile nella sua ultima avventura nei panni di Indiana Jones. Spesso, per rientrare dai costi, i film sono costretti a ottenere risultati straordinari al botteghino, cosa ovviamente non sempre possibile.

I parchi a tema Disney
Ma Disney non vuole sviluppare l’intelligenza artificiale solo per il settore cinematografico e televisivo: gli annunci dell’azienda riguardano anche i parchi a tema. L’Ia, infatti, potrebbe migliorare l’assistenza clienti e creare nuove interazioni con il pubblico.

Grazie allo sviluppatore di Ia Kiwi Project, l’azienda ha creato Baby Groot, un piccolo robot in grado di imitare i movimenti e la personalità del personaggio de I Guardiani della Galassia. Un ex ingegnere Disney ha rivelato a Reuters che l’obiettivo è quello di sviluppare questo tipo di tecnologia per permettere a Baby Groot di interagire autonomamente con il pubblico.

Da sempre all’avanguardia
Ad aiutare Disney a compiere questo nuovo step tecnologico c’è anche la storia. Il colosso dell’intrattenimento fondato nel 1923 da Walt Disney ha investito nell’innovazione tecnologica fin dai suoi primi giorni. Steamboat Willie, cortometraggio che ha visto nel 1928 l’esordio di Topolino, è stato il primo cartone animato con una colonna sonora sincronizzata. Secondo una ricerca nell’Ufficio brevetti degli Stati Uniti realizzata da Reuters, l’azienda detiene più di quattromila brevetti applicativi tra parchi a tema, film e merchandising.

La protesta di Hollywood
D’altra parte però, investire tanto nell’intelligenza artificiale per il settore cinematografico negli Stati Uniti non è una scelta popolare di questi tempi. Sceneggiatori e attori la vedono come una minaccia al loro lavoro. La Writers Guild of America e la Screen Actors Guild, i due sindacati di riferimento, stanno scioperando a oltranza per chiedere aumenti salariali e certezze sulla loro professione.

Fonte: forbes.it

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