Aw Lab introduce sneaker speciali in versione “Personal make up”

Sneaker uniche per clienti o, meglio, persone speciali quelle proposte, a breve, dallo sport retailer Aw Lab che si prepara ad offrire agli oltre 2 milioni di membri fidelizzati del suo Club la possibilità di creare online la propria scarpa scegliendo colori, materiali, patch, naming ma, soprattutto, modelli e marchi. In particolare, “Nike, Adidas, Puma e Converse metteranno a disposizione un novero di modelli iconici in versione basic pronti per essere customizzati sulla base delle scelte effettuate direttamente da parte dei nostri clienti nell’ambito dei temi stagionali individuati di volta in volta dal nostro centro stile – spiega David Pujolar Segura, general manager di Aw Lab – A curare la realizzazione del “mockup” sarà poi un vero e proprio atelier calzaturiero, rigorosamente italiano, opportunamente selezionato per garantire standard qualitativi elevati e tempi di evasione degli ordini ridotti”.

Con questa iniziativa di “mass customization”, la catena sportiva del gruppo Bata, presente in Italia e in Spagna con 270 punti di vendita tra diretti (102) e affiliati (168), punta a posizionarsi decisamente in area “premium”, affrancandosi da logiche di prezzo e, perfino, di “special make up” tout court.

In principio, infatti, a definire gli elementi di differenziazione delle sneaker distribuite nei propri negozi, rispetto ai modelli standard proposti da parte dei fornitori e delle capsule elaborate dai concorrenti, era il buyer della catena. Incrociando le previsioni dei produttori con l’analisi delle vendite degli store, il responsabile degli acquisti interpretava e anticipava le aspettative dei suoi clienti, offrendo loro vere e proprie variazioni esclusive sul tema, giocate tendenzialmente su colori e pattern, denominate “special make up” (Smu). Concordate con i brand e appannaggio esclusivo della catena, queste serie “speciali”, seppure in serie limitata, raggiungevano tirature nell’ordine delle centinaia di migliaia di pezzi. In tempi più recenti, l’avvento della digitalizzazione, tra “big data analysis” e “artificial intelligence”, ha creato, invece, le premesse per l’identificazione da parte del retailer di 8/9 mood specifici per anno, interpretati contemporaneamente da 2/3 brand. Prodotti in decine di migliaia di esemplari e indirizzati a cluster sempre più specifici (latitudine, età, genere ecc.), gli Smu hanno assunto progressivamente un ruolo strategico per Aw Lab, arrivando a pesare su un terzo delle vendite complessive. “Con il lancio di Style Lab andiamo oltre il concetto tradizionale di Smu – afferma Pujolar Segura – Il cliente, infatti, diventerà protagonista assoluto del processo creativo che porta alla realizzazione del suo Pmu, alias Personal make up, all’insegna dell’unicità. Il tutto in modo semplice e, soprattutto, accessibile”. In più, rispetto ai programmi di personalizzazione già presenti sul mercato, Aw Lab offrirà ai migliori “creator” la possibilità di esprimere la loro creatività dando vita a nuove customizzazioni. “Vogliamo promuovere la nascita di un circuito di giovani designer ai quali dare visibilità e spazio sui nostri canali”, aggiunge Pujolar Segura. Due, infine, i livelli di customizzazione previsti al momento del lancio della piattaforma: basic, denominato fresh, e premium, denominato bold, con costi extra nell’ordine, rispettivamente, di 45 e 75 euro. Divertimento incluso.

Fonte: repubblica.it

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