Smart Factory e sicurezza: cogliere l’opportunità del PNRR

L’Industria 4.0 è un motore di innovazione. Oggi, abbiamo un driver in più: il PNRR. «Una novità che toglie dal tavolo qualsiasi “tentennamento”, positiva ma potenzialmente infida», riflette Roberto Davico, Area Manager Southern and Central Europe, SCPA di DNV. «Il rischio è che si vada verso una semplificazione dei percorsi di digitalizzazione delle imprese, correndo all’acquisto del prodotto tech. La tecnologia, invece, rappresenta il pilastro abilitante del cambiamento che ha le fondamenta nel cambio di visione/strategia e adeguamento dei processi».

Il rischio di “mettere tecnologia nuova” su processi vecchi è reale. Un rischio elevato se pensiamo che il legame tra Industria 4.0 e cybersecurity è arrivato a livello atomico, a livello di singolo sensore. «La Smart Factory coglie in IoT, 5G e Big Data le leve tecnologiche di espansione ma, al contempo, diventa più vulnerabile – continua Davico – ed i rischi in termini di cybersecurity sono enormi, per tutte le filiere». Le aziende non sono isole: il rischio di essere “espulse da una filiera” perché la sicurezza è l’anello debole delle proprie strategie è concreto.

«Lo stesso vale per l’attenzione alla sostenibilità; le aziende fanno parte di ecosistemi sempre più estesi, non si può pensare che scelte di breve periodo non generino conseguenze nel medio-lungo». Il PNRR rappresenta l’ultima chiamata. «Mettiamoci insieme attorno ad un tavolo e capiamo insieme che strada percorrere», è l’invito che Davico rivolge alle aziende italiane.

Fonte: aziende.publimediagroup.it

 

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