Zalando presenta la nuova strategia improntata sulla sostenibilità

Economia circolare, sostenibilità ambientale, ma anche sociale, e cultura della diversità: si declina così l’ambiziosa strategia della sostenibilità di Zalando presentata a Berlino, nel quartier generale di Friedrichshain.

L’etailer tedesco, che ha archiviato i primi nove mesi del 2019, con ricavi in crescita del 20,7 per cento, a quota 4,5 miliardi di euro (primi nove mesi del 2018 erano 3,7 miliardi di euro), si è impegnato a ridurre a zero le emissioni relative a operazioni, consegne e resi. Coinvolte, naturalmente, tutte le attività connesse alle strutture a gestione diretta, al trasporto e agli imballaggi. L’impegno, come ha spiegato il co-CEO Rubin Ritter, rientra nella nuova strategia di sostenibilità battezzata “do.More” e volta a raggiungere un impatto positivo netto a livello sociale e ambientale.

Questo percorso permetterà a Zalando di conseguire gli obiettivi dell’accordo sul clima di Parigi per le sue operazioni in anticipo rispetto alla scadenza stabilita. Dati alla mano, nel 2019, l’azienda è passata a oltre il 90 per cento di energia rinnovabile in tutte le sedi. Le emissioni di Co2 non eliminate dai miglioramenti operativi come il passaggio alle energie rinnovabili, l’accorpamento degli ordini oppure le opzioni di consegna eco-sostenibili saranno compensate.

“Rendiamo più facile per i clienti acquistare in modo più sostenibile e come azienda sperimentiamo e collaboriamo con le altre realtà industriali del settore per costruire un futuro circolare e prospero per la moda. In questo modo ci attiveremo di più per far progredire l’intero settore della moda, a beneficio delle persone e del pianeta“, ha spiegato Kate Heiny, director corporate responsibility and sustainability.

Entro il 2023 la società tedesca si pone come obiettivo l’utilizzo di imballaggi in grado di ridurre al minimo gli sprechi e recuperare i materiali, eliminando in particolare la plastica monouso. Già oggi le scatole di Zalando per le spedizioni sono realizzate con materiali riciclati al 100 per cento, le buste sono composte dall’80% di plastica riciclata, mentre le beauty bag sono state convertite alla carta riciclata al 100 per cento.

Da qui al 2023, inoltre, l’azienda applicherà il principio della circolarità e si impegna a estendere il ciclo di vita di 50 milioni di prodotti moda attraverso la piattaforma di rivendita Zalando Wardrobe, l’app lanciata da Zalando nel 2018, disponibile, per ora, solo sul mercato tedesco. Nel 2019, l’azienda prevede di estendere il ciclo di vita di circa un milione di articoli attraverso Wardrobe. Si tratta di una iniziativa che segue la scia di quanto stanno facendo alcune realtà del mondo fashion, impegnate ad affittare o rivendere i capi in modo da dare loro una seconda vita, in nome dell’economia circolare e delle “buone pratiche di riciclo”, sempre più amate dai Millennial e dalla generazione Z.

Lo scorso settembre Zalando ha anche dato vita a un pop-up store, Zircle, dedicato alla vendita di abbigliamento di seconda mano all’interno del centro commerciale Alexa di Berlino. Le collezioni vendute dal negozio provengono dal guardaroba degli utenti di Zalando Wardrobe, che consente ai clienti di rivendere i propri vestiti usati, di qualsiasi marchio, ad altri utenti o direttamente all’azienda in cambio di bonus da spendere sulla piattaforma.

Con Zircle, nome che combina le parole Zalando e Circular, hanno spiegato ieri i manager dell’azienda, “abbiamo creato un negozio offline pilota per esplorare un altro possibile canale di vendita dell’usato dei nostri clienti di Wardrobe. Valuteremo i risultati e decideremo come procedere ulteriormente in termini di potenziale estensione del progetto pilota”. Attraverso questo progetto l’azienda intende valutare ciò che funziona meglio per i clienti e migliorare la loro esperienza di acquisto, sia offline, sia online. “La nostra competenza principale è e continuerà a essere online, ma in alcune aree di business crediamo nell’importanza delle attività offline e vediamo il futuro del fashion commerce come un network intelligente che combina il meglio dei due mondi, ossia negozi e negozi online”.

Tra le novità annunciate anche il fatto che Zign, private label di Zalando, si impegna a raggiungere la piena sostenibilità entro la primavera/estate 2020, diventando così il brand di punta ecosostenibile dell’etailer. L’assortimento è stato esteso da calzature e accessori all’abbigliamento. Tutti gli articoli della collezione primavera/estate 2020 saranno segnalati con una etichetta di “sostenibilità” nel fashion store. Zalando evidenzia con questa etichetta i prodotti che soddisfano uno dei criteri di sostenibilità dell’azienda, in ambito sociale, ambientale e di tutela degli animali. I criteri sono allineati agli standard e alle best practice internazionali del settore.

Come ha ricordato il co-ceo di Zalando, David Schneider, “i clienti devono avere informazioni facilmente accessibili, in questo modo possono scegliere la sostenibilità in maniera consapevole”. Solo attraverso una stretta collaborazione tra clienti, partner e brand è possibile operare il cambiamento verso la sostenibilità ha sottolineato il manager.

“L’industria della moda sta affrontando sfide complesse e siamo consapevoli di essere stati parte del problema. Andando avanti, la nostra aspirazione è di essere parte della soluzione. Vediamo un diretto legame tra l’agire in modo sostenibile e il continuo successo commerciale. Soltanto coloro che integreranno la sostenibilità nella propria strategia di business continueranno a essere un riferimento per i clienti e noi crediamo che sarà un vantaggio competitivo per il futuro”, ha aggiunto il co-ceo Rubin Ritter.

Fonte: Fashion United

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