Ritter Sport inaugura il proprio parco solare

Alfred Ritter – produttrice delle tavolette Ritter Sport – conferma il suo impegno verso una sostenibilità sempre più concreta e tangibile con l’entrata in funzione di un proprio parco solare: un altro importante passo nella direzione della transizione energetica. Questo progetto mira a diminuire ulteriormente le emissioni di CO 2 e contribuire in modo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico.

Posizionato nel comune di Wenzenbach in Baviera su una vasta area di quattro ettari, il parco solare è composto da 7.383 moduli fotovoltaici. Ogni anno, questi moduli genereranno circa quattro milioni di kWh di energia solare verde, utili a produrre circa 120 milioni di tavolette di cioccolato. Insieme alle turbine eoliche, l’azienda sarà così in grado di coprire più della metà del proprio fabbisogno elettrico con energia autoprodotta da fonti rinnovabili.

Ritter Sport ha intrapreso la strada della neutralità climatica più di 20 anni fa, riducendo le emissioni di gas serra con attività mirate a lungo termine: dal 2002, Ritter Sport approvvigiona unicamente energia verde. In ultimo, alla fine dello scorso anno, è entrata in funzione una turbina eolica a Münchberg, in Baviera, mentre una seconda è attualmente in costruzione: attraverso i due impianti eolici, Ritter Sport potrà contare su una potenza totale di circa 5,5 megawatt, l’equivalente di 150 milioni di tavolette.

Ora, il nuovo parco solare costituisce uno degli ultimi passi concreti mossi dall’azienda per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità prefissati. Come annunciato qualche mese fa, infatti, Ritter Sport ha aderito alla Science Based Targets Initiative, impegnandosi a ridurre le proprie emissioni (Scope 1, 2 e 3) del 42% rispetto al 2021 entro il 2030.

Tra le cose che rendono unico il progetto relativo al parco solare vi è l’approccio innovativo all’utilizzo dell’area. Gli impianti fotovoltaici sono stati installati a un’altezza di 80 cm per consentire il pascolo delle pecore, contribuendo così a un’ecologica e delicata gestione delle aree, oltre che a favorire la biodiversità, grazie alla piantumazione di specie autoctone come biancospino, sambuco e prugnolo.

Fonte: distribuzionemoderna.info

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