Prada resiste nel 2020 e brilla grazie a online e Asia

Prada resiste nel 2020 e brilla grazie a un secondo semestre in forte progresso. Nei 12 mesi, il gruppo milanese quotato a Hong Kong ha registrato ricavi per oltre 2,42 miliardi di euro, in calo del 24%. Nella seconda parte dell’anno, la flessione si è limitata all’8%. La pandemia ha penalizzato soprattutto i risultati dei primi sei mesi ma a partire da maggio le vendite retail hanno mostrato un trend positivo in tutti i mercati, fino al pieno recupero a ottobre e dicembre rispetto al 2019.

Il fiscal year è stato archiviato con un ebit positivo a 20 milioni (216 milioni nel secondo semestre) e con un significativo miglioramento della posizione finanziaria netta, pari a -311 milioni. A dicembre 2019 ammontava a -406 milioni. L’emergenza sanitaria ha stimolato l’evoluzione del mondo digital rafforzando la visione del gruppo sullo sviluppo della strategia omnichannel. Il business dell’e-commerce è quindi triplicato rispetto all’esercizio precedente segnando un +200% nell’anno. Il flusso di cassa operativo è stato di 262 milioni, con 289 milioni solo nel secondo semestre.

Prada ha operato nei 12 mesi con una media del 18% di negozi chiusi (27% nel primo semestre e 9% nel secondo, ndr). Le vendite del canale retail, che al 31 dicembre 2020 ammontano a 2,11 miliardi, hanno subito una riduzione del 32% nella prima parte del fiscal year, ridottasi a 6% nel secondo e mediamente del 18% nell’intero anno.

A livello geografico, il fatturato in Europa ha raggiunto i 561 milioni (-35%). Sul dato hanno pesato l’assenza di turisti e i prolungati lockdown. Molto positiva invece la risposta della clientela locale, in salita in tutti i Paesi, tra cui si evidenzia la Russia con un +46%.

L’Asia-Pacific si conferma il mercato più prestante per la società: con ricavi a quota 914 milioni ha superato dell’1% i livelli del 2019. La crescita registrata nella seconda parte dell’anno (+19%) è ascrivibile principalmente a Cina Continentale (+52%), Taiwan (+61%) e Corea (+22%). Meno bene il Giappone (-28%), colpito dall’assenza di turisti e da prolungate chiusure alle Hawaii, Guam e Saipan. Ricavi a -12% in Middle East.

Il canale wholesale, invece, ha visto un giro d’affari di 275 milioni (-49%) a seguito della decisione strategica di razionalizzazione proseguita nell’anno (-20% nel secondo semestre). Nei dodici mesi, 122 milioni sono stati destinati a nuovi investimenti, sebbene si sia data priorità solo a quelli più strategici.

Il cda di Prada, tenendo conto del trend positivo delle vendite confermato anche nei primi mesi del 2021 e della bilanciata posizione finanziaria netta nel 2020, ha proposto all’assemblea degli azionisti di distribuire un dividendo limitato a 3,5 centesimi di euro per azione, per un totale di 90 milioni, attingendo dalle riserve distribuibili di Prada s.p.a. che ammontano a 1,6 miliardi di euro.

Fonte: mffashion.com

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