L’e-commerce traina Adidas (+8%)

Con un aumento del 7,9% del fatturato, Adidas mette a segno un altro anno di robusta crescita. Nonostante le carenze della supply chain sperimentate a seguito di un forte incremento della domanda di abbigliamento di fascia media, l’azienda sportswear bavarese ha chiuso l’esercizio 2019 con vendite nette pari a 23,6 miliardi di euro trainate dal +7% del marchio Adidas, mentre Reebok è tornato a crescere del 2% rispetto all’anno precedente.

Da sottolineare come l’incremento sia stato guidato da una crescita in tutte le regioni geografiche. A livello di canale, invece, l’aumento della società è stato guidato in gran parte dal +18% del direct-to-consumer, supportato da un e-commerce particolarmente forte con entrate in rialzo del 34% a quasi 3 miliardi di euro. L’utile lordo si è attestato in salita dell’8,2% a quasi 12,3 miliardi. Il risultato operativo dei dodici mesi ha riportato un miglioramento del 12,4% a 2,66 miliardi di euro, con un margine in espansione all’11,3%, mentre l’utile netto è volato del 16% a 1,97 miliardi. Nello specifico del quarto trimestre, le vendite sono state di quasi 5,84 miliardi di euro, con un utile lordo di oltre 2,85 miliardi.

Un notevole balzo dell’89,5% è stato registrato dal risultato operativo, attestatosi a 245 milioni di euro, e dall’utile netto salito a 166 milioni (+54,2%). «Nel 2019 abbiamo dimostrato la nostra capacità di resistenza e abbiamo archiviato ancora una volta un anno forte. Abbiamo registrato un aumento dei ricavi in tutte le regioni e il nostro business diretto è cresciuto a due cifre nell’e-commerce, una delle nostre aree strategiche di sviluppo», ha dichiarato il ceo Kasper Rorsted. «Nel 2020 resteremo concentrati sull’esecuzione della nostra strategia per puntare a un sesto anno consecutivo di crescita double-digit. Con lo scoppio del coronavirus, la nostra attività nella Greater China ha subìto un impatto negativo significativo a partire dal Capodanno cinese. Dato che la situazione è in costante evoluzione, non siamo ancora in grado di quantificare in modo affidabile l’entità dell’impatto finanziario complessivo sul 2020. Indipendentemente da questo, la nostra priorità assoluta rimane quella di garantire la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti e delle loro famiglie».

La società si aspetta per il prossimo esercizio 2020 un aumento delle vendite a un tasso compreso tra il 6% e l’8%, trainate dalla crescita in tutti i segmenti di mercato. Prospettive che potrebbero essere tuttavia soggette a cambiamenti, come specificato dal cda, in quanto non riflettono l’impatto dell’epidemia di Coronavirus. “Mentre l’attività dell’azienda in Cina ha avuto un forte sviluppo nelle prime tre settimane del 2020, l’epidemia di Coronavirus ha avuto un impatto negativo poiché ha comportato la chiusura di un numero significativo di negozi e una marcata riduzione del traffico”.

I ricavi in Greater China sono stati di circa l’80% al di sotto del livello dell’anno precedente tra il Capodanno cinese e la fine di febbraio. Da allora, si è tuttavia iniziato a registrare un leggero miglioramento con la graduale riapertura di negozi e magazzini e la lenta ripresa del traffico dei consumatori», ha specificato l’azienda nel corso dell’assemblea degli azionisti. Come risultato della forte performance finanziaria nel 2019, il management ha infine stabilito la distribuzione agli azionisti di un dividendo di 3,85 euro per azione (+15% sul 2018).

Fonte: mffashion.com

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