La tecnologia cambia il mondo del retail

“L’ integrazione del commercio fisico e digitale in un’unica offerta al cliente è vitale”. È la convinzione di Fausto Caprini, ceo di Retex, azienda con 300 professionisti e un volume d’affari prossimo ai 40 milioni di euro che punta a innovare il retail facendo leva sul digitale.

Su cosa punta in particolare l’azienda per risultare innovativa nel retail?
“La trasformazione digitale che ha investito la società sta cambiando in modo profondo i modelli di consumo e il retail ne è impattato in maniera profonda.
Questo vale per tutti i comparti in cui interveniamo: la grande distribuzione organizzata, il fashion & luxury retail e il food & beverage”.

Quali sono i principali trend evolutivi?
“L’ integrazione del commercio fisico e digitale in un’unica offerta al cliente è vitale. Le vicende del retail americano, nei suoi successi e, all’opposto, nella cosiddetta ‘apocalypse’, sono lì a dimostrarlo. Ci serviamo della tecnologia per migliorare ogni processo della distribuzione, con le competenze di chi fa business consulting e con la creatività, più che mai necessaria. Nella definizione dei nuovi formati di vendita (i negozi di prossimità come Carrefour Express o Pam local, per esempio), negli assortimenti per modelli di consumo verticali (single, anziani, etnico), per le urgenze di sostenibilità e impatto ambientale. Interpretiamo i nuovi bisogni e i nuovi comportamenti di consumo, innovando in maniera radicale il punto di vendita, dai primi esperimenti di negozi cashless, all’acquisto mobile e alla digitalizzazione di scaffali. In questo, è importante l’uso di analytics e sistemi d’intelligenza artificiale”. Nel fashion&luxury l’opportunità ci è data dall’enorme crescita dei consumi in Cina (spesso a un terzo e più dei ricavi dei brand più popolari). Questo, con gli investimenti e i rilevanti sforzi organizzativi necessari, ci mette in posizione di vantaggio nell’integrazione dei canali digitali con la rete fisica, nella rilevanza della presenza social e nell’uso del digital marketing”.

El’Italia?
“Nel food & beverage, i consumi out Of home stanno cambiando sia la distribuzione classica che la ristorazione. Il mercato nazionale, pur frammentato, vale oltre 84 miliardi di euro ed è segnato dall’innovazione digitale: consegna a domicilio dei pasti, acquisto e prenotazione via app, chioschi, e-commerce. Per questo abbiamo puntato, con Iper Monza Maestoso, sul modello grocerant (grocery store/restaurant). Li supportiamo il coinvolgimento digitale del cliente in ogni area di consumo, con o senza servizio al tavolo. Con Panino Giusto abbiamo lavorato sull’infrastruttura digitale e al self ordering tramite kiosk. Con Temakinho, invece, sulla gestione e semplificazione digitale dei processi operativi del ristorante. Puntiamo al raddoppio, e più, delle nostre dimensioni nel triennio, per essere pronti all’ulteriore sviluppo internazionale”.

Fonte: repubblica.it

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