I trend della ristorazione organizzata

Secondo il Rapporto Assofranchising Italia 2015, la ristorazione ha realizzato lo scorso anno un fatturato di quasi 2,5 miliardi (nel 2013 erano 2 miliardi). All’interno del comparto, la Gdo ha visto un aumento del giro d’affari del 2% circa rispetto all’anno precedente, arrivando a incidere per il 30-33% (quasi 7,5 miliardi) sul fatturato totale del settore. Risultati merito dei numerosi format innovativi che si sono fatti strada negli ultimi anni. Tra questi, le formule american diners, che propongono i piatti tipici della tradizione culinaria degli Stati Uniti (dagli hamburger alle Bakery), e i bistrot e i bar vegani, che puntano a soddisfare le esigenze sempre più numerose di chi segue un regime alimentare privo di carne o di derivati animali. A prendere piede sono stati inoltre i ristoranti a tema ed etnici (messicani, chupiterie brasiliane, tex-mex, che propongono un tipo di cucina statunitense preparata principalmente in Texas e nel Sud del paese, giapponesi, spagnoli). A Milano, ad esempio, è stato inaugurato il locale 100 Montaditos dove è possibile trovare numerose specialità della cucina iberica: dai panini alle insalate, dagli aperitivi tipici fino alle “croquetas” e alle “patatas bravas”.

Dagli Stati Uniti potrebbe poi affermarsi una nuova tendenza: i ristoranti fast-casual che offrono cibi preparati al momento con ingredienti di qualità a un costo contenuto. Uno sguardo particolare merita lo street food, già apprezzato nelle metropoli straniere, diventato la tendenza del momento anche in Italia. Trovando sempre più spesso spazio presso centri commerciali e outlet park, aeroporti e grandi stazioni, oltre che nelle località turistiche. Secondo un’analisi della Coldiretti, si tratta di una passione condivisa da 35 milioni di connazionali accomunati dal desiderio di provare nuovi prodotti e al contempo di risparmiare. Un trend frutto anche del ritorno in auge del pasto fuori casa, tanto che nel 2015 gli italiani hanno speso 76 miliardi di euro per mangiare lontano dalle mura domestiche (oltre un terzo dell’esborso complessivo delle famiglie per cibi e bevande). Con la spesa in ristoranti, agriturismi, mense, bar e pizzerie che negli ultimi dieci anni è aumentata del 28%. Diversi gli operatori che stanno puntando sul cibo di strada. Prosegue, ad esempio, il piano di espansione in Italia (sempre con la formula del franchising) di Kfc, catena americana specializzata nel pollo fritto. Per quest’anno è infatti prevista l’apertura di sei nuovi ristoranti. In chiave innovativa, Le Botteghe di Leonardo, brand trentino specializzato nella vendita di gelati, ghiaccioli e torte, prevede nel 2016 l’avvio di una soluzione mobile con quattro Apecar brandizzati per lo street food. 

tratto da affari & finanza

Vuoi diventare socio

di Retail Institute Italy?