Dall’attivismo all’eco-lifestyle: come cambia il racconto green sui social

Le conversazioni organiche si stabilizzano a livello quantitativo e cambiano a livello qualitativo. Crescono i contenuti sponsorizzati. I dati Buzzoole.

Tra il 2023 e il 2024, i contenuti social a tema green hanno subito una flessione del 20%, passando da 178.000 a 142.000. Un trend che può riflettere una fase di maturazione – o una saturazione – della conversazione, in cui la sostenibilità ambientale è ormai percepita come elemento trasversale e non più straordinario. È cresciuta, in parallelo, la quota dei contenuti sponsorizzati, saliti dall’1,5% al 2,2%, a conferma dell’interesse dei brand verso il posizionamento esg. Nel complesso, comunque, la materia resta fortemente “organica”: il 97,8% dei contenuti in proposito è infatti spontaneo, a conferma del suo radicamento nelle community digitali.
A delineare questo scenario è un report dell’agenzia di influencer marketing Buzzoole, che ha analizzato le conversazioni green dell’ultimo anno attraverso la propria piattaforma. Vediamo quanto emerso non solo a livello quantitativo ma di evoluzione qualitativa.

Dall’attivismo all’eco-lifestyle
Se fino a qualche anno fa il racconto della sostenibilità sui social era fortemente legato all’attivismo, oggi si registra una maggiore attenzione alle azioni quotidiane. L’eco-lifestyle diventa il nuovo linguaggio dominante, con contenuti che abbracciano pratiche semplici e concrete come:

  • Cucina anti-spreco: la valorizzazione degli avanzi per creare nuove ricette zero waste
  • Moda second-hand: la riscoperta di capi vintage e moda preloved, non solo per ridurre gli sprechi ma come scelta di stile
  • Gestione domestica intelligente: le pratiche volte a ridurre consumi ed emissioni a casa
  • Turismo sostenibile: viaggi ed itinerari consapevoli e responsabili

Il linguaggio si fa nel complesso più accessibile e pratico, normalizzando comportamenti eco-friendly e rendendo la sostenibilità parte integrante della routine di tutti i giorni.

L’analisi rileva anche le aree tematiche che trainano la conversazione green:

  • Environment: 32,8% dei contenuti
  • Travel sostenibile: 18,6%
  • Moda sostenibile: 16,5%
  • Food: 12,2%
  • Beauty: 5,1%.

L’attenzione principale resta verso l’ambiente e il turismo responsabile, seguiti da moda pre-loved e cucina anti-spreco, mentre il beauty sostenibile rimane ancora una nicchia emergente.

Alcuni volti della sostenibilità ambientale
Tra i creator in crescita sui temi green segnalati da Buzzoole ci sono:

  • Rucoolaaa (Alessio Cicchini): +86% follower, food creator specializzato in ricette zero waste
  • Di Pazza: +85%, coppia food creator che promuove il riutilizzo creativo degli ingredienti
  • Giorgia Palmirani: +75%, creator e divulgatrice con focus sulla moda sostenibile e sugli acquisti consapevoli
  • Greta Volpi: +48%, divulgatrice che semplifica l’adozione di comportamenti sostenibili
  • Giulia Tomelleri: +46%, racconta la sostenibilità applicata alla cucina, alla moda vintage e agli stili di vita quotidiani.

E Greta Thunberg? La giovane attivista contro il cambiamento climatico nell’ultimo anno ha visto ridurre la sua follower base di oltre 400.000 utenti. A pesare potrebbe essere stata anche la posizione assunta da Thunberg su temi più distanti dalla sostenibilità ambientale, come il conflitto israelo-palestinese. A questo si affianca ad una sorta di “stanchezza da attivismo” diffusa, con utenti che oggi prediligono, come visto, approcci più pratici, accessibili e legati alla pratica quotidiana.

Fonte: murk-up.it

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