Eataly rilancia sul Giappone

Il Giappone era stato il suo primo mercato estero: Eataly era sbarcata a Tokyo nel 2008 nel quartiere trendy-emergente di Daikanyama con un partner minoritario, Lawson, e gestione diretta. Poi le cose non erano andate per il verso giusto. Dopo aver raggiunto un picco di 9 punti vendita, negli ultimi mesi ne ha chiusi alcuni, riducendosi a due negozi. Non per mollare, ma per ripartire con nuovi partner.

La neonata Eataly Asia-Pacific è qualcosa di più di un franchising: la joint vede infatti Mitsui al 63,5%, Kichiri al 34% e Eataly al 2,5% del capitale. Si inizierà con il rinnovo dei negozi di Tokyo e Yokohama; dal 2017 sorgerà un concept store e nel 2018 il flagship store dell’area Asia-Pacifico da almeno mille metri quadri nel centro di Tokyo, probabilmente a Ginza.

Combinando branding, know-how e capacità operative di Kichiri (77 ristoranti) con la linea di prodotti e servizi di Eataly, Mitsui intende diventare un player significativo nel food italiano (retail, ristorazione e ingrosso) in Giappone e in prospettiva anche in altri mercati asiatici.
Per Eataly la Cina appare ancora un mercato “prematuro”, mentre appare prossima la tappa di Seul, che dovrebbe essere realizzata assieme alla prima incursione europea: da Monaco di Baviera, per poi puntare su grandi capitali come Parigi, Londra, Bruxelles, Madrid e così via.

tratto dal sole24ore

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