Sostenibilità, Oway chiude ecommerce e store per il prossimo Black Friday

Oway va controcorrente e per il Black Friday del 26 novembre decide di chiudere negozi ed e-commerce per accendere i riflettori sull’urgenza di un cambio di rotta nei consumi. L’iniziativa fa infatti parte della nuova campagna del brand, «Don’t black out the future» nata per sottolineare che esiste solo un modo per arrestare il cambiamento climatico e diminuire la nostra impronta sul pianeta: cambiare le abitudini di acquisto nell’era dello shopping compulsivo.

«La storia di Oway è stata caratterizzata fin dall’inizio da scelte coraggiose, convinti da subito che porsi domande sull’impronta del nostro passaggio nel mondo, fosse la direzione giusta da prendere – dichiara Martina Sormani, retail manager di Oway -. Per questo motivo, quest’anno più che mai, abbiamo sentito forte l’esigenza di fermarci il giorno in cui tutti corrono, e riflettere sul fatto che bisogna consumare meno e meglio».

L’impegno verso la sostenibilità è nel Dna dell’azienda che, partendo da coltivazioni biodinamiche, a km 0, biologiche ed equosolidali, produce trattamenti e rituali agricosmetici. Nel 2010 ha creato la sua Ortofficina, l’azienda agricola sui colli bolognesi dove vengono coltivate e trasformate le piante officinali e nel 2020 ha ottenuto la certificazione biodinamica ed è diventato soggetto certificatore di questo approccio agroecologico. Grazie all’ecoprogettazione lungo l’intera filiera, ai processi produttivi virtuosi e alla compensazione delle piccole quote di CO2 residue che non è possibile azzerare, è diventata una carbon neutral company la cui produzione è realizzata con il 100% di energia green.

Ogni formula, packaging, materiale, oggetto o strumento è studiata per avere il minimo impatto ambientale, durare o essere riutilizzato, compostato o trasformato in una nuova risorsa. Le formule vengono raccolte in bottiglie e vasi in vetro e tubi in alluminio, con tappi in metallo, riutilizzabili e riciclabili completamente e all’infinito; non vengono utilizzati packaging e imballaggi superflui; tutti gli strumenti e oggetti sono in legno, vetro, alluminio, cotone biologico e rigenerato, carta riciclata e altri materiali naturali ed ecologici, i luoghi di lavoro sono plastic free.

E proprio il packaging è uno dei fattori sui quali intervenire per un consumo consapevole, secondo l’azienda: la plastica, infatti, può essere riciclata fino a un massimo di due volte prima di scadere troppo nella sua qualità. Inoltre, secondo i dati dell’Ocse, nel mondo solo il 18% dei rifiuti di plastica viene recuperato: il 25% viene bruciato in inceneritori o termovalorizzatori, il 60% va in discarica e viene bruciato all’aperto (con conseguenze per l’ambiente e la salute) oppure finisce direttamente nella natura (nel mare o in discariche improvvisate a cielo aperto). Per questo è necessario scegliere al posto dei contenitori di plastica prodotti confezionati in vetro e alluminio, riciclabili al 100% e all’infinito ed evitare gli imballaggi inutili come gli strati di carta o cellophane che spesso ricoprono un prodotto appena acquistato. Un altro consiglio è preferire prodotti concentrati e con ingredienti biodinamici e formule pulite.

Per dare forma al proprio impegno etico e ambientale, Oway ha affiancato ai propri spazi produttivi anche uno speciale laboratorio del legno, Artigiano, dove si progettano e realizzano arredi e oggetti seguendo i principi del circular design.

Fonte: ilsole24ore.com 

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