Smi, nasce il consorzio per la gestione dei rifiuti tessili

Sistema moda Italia (Smi) ha presentato pochi giorni fa un progetto in atto per lo smaltimento dei rifiuti tessili. Il presidente Sergio Tamburini ha illustrato ai parlamentari la nascita di un consorzio di imprenditori italiani riuniti per una gestione ottimizzata dei rifiuti provenienti dal mondo moda, anticipando le decisioni normative sul tema e dando un indirizzo concreto all’attività industriale del settore.

La comunicazione arriva in occasione di un’audizione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlati, composta sia da deputati sia da senatori, che attua iniziative conoscitive quali indagini e cicli di audizioni al fine di realizzare documenti per futuri interventi legislativi.

In questa sede, il presidente ha presentato la filiera tessile-abbigliamento con le sue caratteristiche, i suoi punti di forza e le eccellenze che la compongono, sottolineando l’ampio ventaglio di prodotti che è in grado di offrire. Il settore è posto al centro dell’azione Ue per la transizione verso un modello di crescita più sostenibile, in quanto considerato “ad alta intensità di risorse”; in questo senso la Commissione europea ha introdotto misure volte a conseguire livelli elevati di raccolta differenziata dei rifiuti tessili a partire dall’inizio del 2025 (Dir. 2018/851/UE), termine anticipato all’01/01/2022 dalla normativa italiana di attuazione.

Tamborini ha argomentato l’opportunità dell’introduzione di un regime di responsabilità estesa del produttore (Epr – Extended producer responsibility) per prodotti tessili, dell’abbigliamento, calzature e pelletteria. Numerosi potrebbero essere i vantaggi in termini di potenziamento delle attività di riuso e riciclo di tali prodotti, a patto che le aziende dei comparti coinvolti possano disporre di un sistema collettivo Epr formato esclusivamente dai produttori, per gestire in modo efficiente gli obblighi normativi che ne deriveranno. Inoltre il position paper di Smi sul tema è stato inviato al Ministero della Transizione Ecologica nell’ambito della consultazione sull’economia circolare appena conclusa il 30 novembre.

Allineandosi alle nuove direttive, Smi e Fondazione del Tessile Italiano saranno soci fondatori, promotori e garanti di un consorzio non profit di produttori che possa operare nell’ambito dell’eventuale regime Epr italiano. Questo progetto, spiega l’associazione, “potrà costituire un decisivo contributo per un maggiore livello di sostenibilità della filiera e un concreto supporto per le aziende che dovranno affrontare un quadro normativo completamente nuovo”.

Fonte: pambianconews.com 

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