Si gioca offline la sfida dell’Internet economy
Oggi nella stagione dell’economia digitale (e globale), tutto è cambiato. E siamo solo all’inizio di una rivoluzione planetaria al cui centro c’è il consumatore. In America se ne sono accorti già lo scorso Natale, quando milioni di consegne risultavano assenti sotto l’albero illuminato di altrettante famiglie. Chi ha ordinato i regali online lo ha fatto negli ultimi 5 giorni prima delle festività ingolfando e ritardando tutto il sistema delle consegne. Per questo Natale, periodo in cui nonostante la crisi è atteso un aumento degli acquisti online dell’11%, per quel 40% delle famiglie americane che ha già annunciato comprerà i regali sulle piattaforme di e-commerce, i corrieri sono già corsi ai ripari reclutando centinaia di migliaia di lavoratori stagionali e preparando offerte di prezzi e servizi ad hoc. Al di là degli intasamenti da ricorrenza, appare chiaro che la filiera distributiva è da ripensare, come suggeriscono gli esperti di settore, in una prospettiva “omnicanale”.
Per capire la posta in gioco basta andare a vedere l’ultima mossa (provocazione?) di Amazon, croce e delizia dei corrieri (grandi volumi offerti ma margini loro concessi sempre più bassi) che ha lanciato in alcune città degli Stati Uniti servizi di consegna (anche di alimentari) a domicilio, diventando così concorrente dei suoi stessi corrieri-fornitori. Dopo il colosso di Jeff Bezos, sono arrivati anche Google, con il servizio Express, poi eBay e Alibaba che hanno investito nel settore delivery in Cina, e perfino Uber che comincia a usare i “suoi” taxi nonché le biciclette per le consegne celeri di pacchi. Secondo gli analisti, questi operatori “novelli” non potranno competere su larga scala con i big delle spedizioni, perché non dispongono di una infrastruttura logistica adeguata, tantomeno su scala internazionale, ma di sicuro sull’ultimo miglio potranno esercitare pressioni, almeno di tipo commerciale, sugli ex alleati, che sono i corrieri-fornitori.
La prossima frontiera sarà il cosiddetto commercio elettronico “crossborder”, quando sempre più negozi e imprese saranno collegate a quel nastro trasportate globale fino al domicilio, magari dall’altra parte del mondo, del consumatore. Una bella sfida, che varrà nel 2018 , secondo uno studio di Paypal, 300 miliardi di dollari.
Ora i big si preparano alla sfida più importante dell’anno: le consegne natalizie. L’americana FedEx Express si batte spalla a spalla con l’altra statunitense Ups per il titolo di più grande gruppo di spedizioni del mondo.
Tratto da affari&finanza