#RIpills. Parla Tino Canegrati, Amministratore Delegato, HP: “La Trasformazione Digitale come fattore abilitante per affrontare il post-covid”

Trasformazione digitale: cosa significa davvero? Dopo l’accelerazione forzata indotta dall’emergenza/lockdown, quale la direzione?

In questi mesi siamo passati dalla reazione all’emergenza, ad un successivo adattamento, in cui abbiamo riscoperto l’importanza della tecnologia (pensiamo al nostro PC, ad esempio), per comunicare, lavorare, imparare, ottimizzandone l’uso in base alle diverse esigenze. Il lockdown ha accelerato in modo esponenziale una trasformazione digitale già in atto, portando a ripensare processi ed attività nelle aziende. Ognuno di noi, attraverso i dispositivi personali PC e printing, ha vissuto un’esperienza tecnologica come consumatore, cittadino o professionista, approfondendo e ampliando così le proprie competenze digitali. Tutto ciò spesso si è tradotto anche in un investimento personale per creare uno spazio di lavoro a casa. Da un recente studio globale commissionato da HP è emerso infatti che gli impiegati italiani hanno investito in dotazione tecnologica una cifra media di 633 Euro, un valore superiore alla media europea, dato che conferma l’interesse all’innovazione e potrebbe indicare anche la necessità di recuperare un gap tecnologico.

Come HP abbiamo avuto un osservatorio privilegiato, perché i nostri prodotti sono disegnati sia per il mondo consumer, sia per quello business e questa ‘doppia vista’ rappresenta un valore importante per comprendere e indirizzare esigenze diverse; ciò è ancora più rilevante nel contesto attuale, in cui il confine fra questi due mondi è diventato molto più sottile, avvicinando dinamiche e modalità di fruizione.

Oggi vediamo segnali di una fase nuova, che definirei ibrida: da un lato i consumatori, pur confermando l’attenzione all’online, stanno riprendendo anche gli acquisti tradizionali; dall’altro le aziende, pur nell’attuale complessità, mostrano una maggiore propensione ‘progettuale’ e l’apertura a ridefinire iniziative di taglio tecnologico, per rispondere alle esigenze del mercato e per ripensare gli spazi lavorativi in una logica di modello ibrido , tra casa e ufficio, nei quali la tecnologia giocherà un ruolo centrale.

Customer Experience Post Covid-19: dal vostro Osservatorio preferenziale, come stanno cambiando le abitudini dei consumatori? Cosa si attendono? Come stanno reagendo le aziende del Retail (es. sul fronte fisico/digitale/ omnicanale).

Come sappiamo nei mesi del lockdown le vendite online hanno avuto crescita esponenziale, intercettando urgenze ed esigenze dei consumatori, in particolare nel mondo high-tech, con una rinnovata centralità per i dispositivi tecnologici personali.

Oggi osserviamo un cliente ‘multicanale’, anche nelle generazioni più adulte, che, compatibilmente con l’attuale situazione, modulerà la sua scelta in base ad opportunità e contesto, alternando online ed esperienze in presenza. Come abbiamo visto direttamente nei mesi scorsi – e forse diversamente dalle attese – la gente è ritornata a comprare anche nei punti vendita fisici dei negozi, più vicini ad una ‘normale’ socialità.

Certamente l’esperienza individuale sarà una chiave di lettura importante in futuro e la capacità di interpretare esigenze e dati del cliente può rappresentare un fattore di successo e di nuova creatività per i brand, all’insegna della personalizzazione. La tecnologia in questo è uno straordinario abilitatore di flessibilità creativa: ad esempio nel mondo della stampa digitale consente di stampare libri e pubblicazioni in edizioni singole limitate, etichette personalizzate e soluzioni di interior decoration disegnate ad hoc.

Le aziende del retail hanno lavorato su entrambi i piani, fisico ed online, con risultati positivi e interessanti, ai quali hanno aggiunto nuovi investimenti in spazi ‘fisici’ – ad esempio la recente apertura del nuovo mall milanese che ospita diverse ‘botteghe tecnologiche’.

Quali segmenti più colpiti, quali quelli che reagiranno/stanno reagendo più in fretta?

Come abbiamo visto fra i settori più colpiti ci sono senz’altro il turismo – penso in particolare alle grandi città – il mondo dell’abbigliamento e quello delle fiere – nel nostro settore, in particolare i produttori di materiali per eventi, fiere e cataloghi.

Ci sono anche ambiti tecnologici, come quello della stampa 3D, che nell’emergenza hanno saputo reagire con grande rapidità, mettendo a disposizione competenze e soluzioni di stampa 3D per ottenere parti di componenti dei supporti di protezione, offrendo un aiuto concreto e capillare ai vari comparti sanitari sul territorio.

Quali evoluzioni per l’ecosistema Retail?

L’omnichannel rimarrà e sarà una sfida / opportunità per i retailer tradizionali, che dovranno affiancare alla vendita in presenza anche una strategia di vendita online. Vedremo scenari ibridi (in presenza, virtuale) ma al centro metto sempre la capacità di proporre “un’esperienza” interessante e di valore al cliente.
Questo richiederà studio e competenze di analisi dei macrodati dei clienti.

Come prepararsi alla gestione delle prossime fasi? Quali gli elementi su cui sarà importante agire?

Se penso alle aziende flessibilità e agilità produttiva sono due fattori essenziali e la trasformazione digitale rappresenta un fattore abilitante, un percorso che coinvolge i vari processi aziendali e la gestione di una modalità lavorativa che sarà ibrida.

Un altro tema riguarda l’affermarsi di una logica di servizio rispetto all’acquisto, che vediamo crescere sia nel mondo aziendale, sia in quello dei consumatori. Ad esempio in questi mesi come HP abbiamo registrato una crescita esponenziale di HP Instant Ink, un servizio di stampa a piani modulari che, attraverso le informazioni segnalate dalla stampante, ci consente di spedire le cartucce prima che si esauriscono, così che il cliente le riceverà in tempo utile, direttamente a casa.

Come HP continueremo a lavorare sui temi di innovazione, con un focus particolare sui temi legati alle modalità di smart working: dai dispositivi, alle soluzioni di collaborazione remota e di sicurezza.

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