Recupero delle eccedenze: in 2 anni Leroy Merlin dona 348.000 kg di materiale

Oltre il 50% delle donazioni ha riguardato materiali per l’edilizia e l’arredo, il 24% prodotti per la casa.

In occasione dell’anniversario della legge Gadda ‘anti-spreco’ del 2016, Leroy Merlin fa il punto sui risultati raggiunti in questo ambito. Innanzitutto, l’insegna è stata la prima nella grande distribuzione non food a entrare nella rete di recupero delle eccedenze di Recuperiamo Srl Società Benefit, best performer dell’economia circolare 2022 per Confindustria. Oggi il progetto è attivo ed esteso a 53 store Leroy Merlin in tutta Italia. Ogni punto vendita può caricare autonomamente sulla piattaforma le referenze da donare, che potranno essere prenotate non solo dalle associazioni iscritte in piattaforma Regusto attive nei territori vicini al punto vendita, ma da tutte quelle presenti sul territorio italiano, con la possibilità di accordarsi sul ritiro o spedizione. Ogni donazione è tracciata attraverso tecnologia blockchain, rendendo disponibili report, statistiche e indici di impatto ambientale, come le emissioni di CO2, lo spreco di acqua e il consumo di suolo evitati.

Dall’inizio della partnership a maggio 2021 sono state effettuate oltre 3.900 donazioni a 173 associazioni per un totale di oltre 348.000 kg di materiale, contribuendo a un risparmio di CO2 stimabile in più di 345.000 kg. Il 53% delle donazioni ha riguardato materiali per l’edilizia e l’arredamento, mentre il 24% ha interessato prodotti per la casa.

Regusto è un punto di riferimento in Italia per la lotta allo spreco: la piattaforma e l’ecosistema a essa connesso rappresenta la più grande rete di questo genere in Italia con oltre 520 aziende (food e non) e oltre 800 enti non-profit. Ogni mese all’interno della piattaforma vengono donate e vendute oltre 200 tonnellate di beni alimentari e non. Il contatore di Regusto stima oltre 7000 tonnellate di prodotti recuperati, per un totale di 11 milioni di pasti distribuiti, la riduzione di 9.000 tonnellate di CO2 e il risparmio di 11 milioni di mc di acqua e di 21 milioni di mq di suolo grazie al fatto che il prodotto viene recuperato, evitandone così lo smaltimento.

”Il decreto – commenta l’onorevole Maria Chiara Gadda (in foto), prima firmataria della legge 166/2016 c.d. ‘antispreco’ – ha consentito in questi anni un cambio di passo sul fronte della donazione delle eccedenze, favorendo un rapporto più strutturato tra le imprese e il terzo settore anche in termini di innovazione, competenze e miglioramento delle corrette prassi di recupero…La legge 166 ricomprende una molteplicità di beni recuperabili oltre ad alimenti e farmaci, come arredamento, elettrodomestici, tessili, giocattoli, materiali per l’edilizia…”.

Fonte: bricomagazine.com

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