L’e-commerce nella gdo corre verso il +10-15%

Dopo il boom del 2020 (+146%), nel 2021 l’e-commerce nella gdo ha messo a segno un’ulteriore crescita del 23,5% per 1,8 miliardi di euro di vendite totali. In questo modo, la spinta dell’online ha compensato lo stallo delle vendite dei negozi fisici, generando un incremento dello 0,4% delle vendite complessive della Gdo. Questo è quanto emerge dai dati della quarta edizione (dicembre 2021) dell’Osservatorio Digital Fmcg (fast-moving consumer goods) di Netcomm in collaborazione con NielsenIq, che conferma l’importanza di un approccio multicanale, soprattutto per i brand emergenti che intendono cogliere le opportunità di valorizzazione offerte dall’online.

“Il consumatore è alla ricerca di efficienza, ma anche di un’esperienza sempre più personalizzata, semplice e intuitiva”, ha commentato Roberto Liscia, presidente di Netcomm. “Il phygital parte proprio dall’esperienza del cliente: il digitale si affianca al fisico e assume un ruolo chiave durante tutte le fasi del percorso d’acquisto, dalla raccolta di informazioni e dalla comparazione di prezzi, prodotti e servizi, al supporto post-vendita e all’attività di recensione. Per il 75% degli intervistati, Internet è la fonte principale per cercare informazioni su prodotti e servizi, per il 69% per scoprire nuove marche. Dal lato del venditore, questo si traduce nella necessità di porre l’attenzione su alcuni aspetti come descrizioni dettagliate, suggerimenti e offerte personalizzati, un’interfaccia agevole, pagamenti sicuri, puntualità nella consegna e nel ritiro della merce, ma anche un’attenzione sempre più marcata agli aspetti di sostenibilità. In sintesi, nel contesto dei beni di largo consumo il digitale è in primis uno strumento imprescindibile di marketing”.

Secondo l’Osservatorio, il consumatore tipo digitale è giovane, medio-alto spendente (lo scontrino medio online è di 42 euro), attento ad alcune caratteristiche specifiche dei prodotti come l’Italianità e il “free from”, riferito a prodotti biologici o per intolleranze alimentari. Prodotti che trovano nell’e-commerce un canale elettivo. Lo dimostra anche il fatto che nel 2021 il peso dei prodotti con caratteristiche distintive di questo tipo sia stato più alto nell’online che nel mondo fisico. Uno fra tutti, il Bio, che pesa il 6,7% nell’online, mentre solo il 3,6% nell’offline.

Inoltre, il peso dei piccoli brand è più alto online che offline: 29% contro 19% nel comparto della drogheria alimentare; 30% contro 20% nella categoria delle bevande.

L’online penetra sempre di più anche tra le modalità di consumo delle famiglie: su un totale di 25 milioni di famiglie in Italia, 10,7 milioni comprano online beni di largo consumo (2,3 milioni in più rispetto al periodo pre-Covid), rappresentando quindi il 43% del totale.

“Il fatto che l’e-commerce sia destinato a consolidarsi nel tempo anche per i beni di largo consumo, tanto che prevediamo una crescita tra il +10 e il +15% nel 2022, e non solo a essere una risorsa durante i periodi di restrizione, sta generando una rivoluzione all’interno di tutte le filiere del largo consumo”, ha aggiunto Liscia. “Dalle imprese produttrici agli intermediari fino ad arrivare alle aziende distributrici, tutte le realtà si troveranno a dover necessariamente rivedere il loro modo di far impresa e le loro relazioni lungo la filiera, mettendo in discussione le attuali logiche produttive, commerciali e di operation”.

Fonte: pambianconews.com 

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