Inditex continua la ritirata selettiva in Cina. Addio anche all’e-commerce di Bershka, Pull&Bear e Stradivarius

Continua il dietrofront di Inditex nell’ex Celeste Impero. Dopo l’annuncio di gennaio 2021 della chiusura degli store fisici cinesi di Bershka, Pull&Bear e Stradivarius con la promessa scommettere solo sulla loro presenza e-commerce, il colosso spagnolo ci ha ripensato e ha deciso di fare un ulteriore passo indietro mettendo fine anche alle operazioni online locali dei tre marchi in questione, il che significa che non opereranno più nel Paese, secondo quanto riporta Wwd. Il servizio clienti rimarrà disponibile fino al 31 agosto, secondo gli avvisi sui flagship Tmall dei brand. Il gruppo iberico del fast fashion procede dunque nella sua auto-selezione degli asset con cui presidiare il principale mercato asiatico. Il marchio ammiraglio Zara, così come Massimo Dutti, Oysho e Zara Home manterranno invece i loro store brick and mortar.

Ricapitolando, quando Inditex ha iniziato a chiudere i negozi fisici di Bershka, Pull&Bear e Stradivarius a gennaio, l’azienda aveva 34 negozi Bershka in Cina Continentale, 37 Pull&Bear e 22 Stradivarius, in città di primo e secondo livello come Pechino, Shanghai, Shenzhen, Chengdu e Hangzhou. Nel primo trimestre dell’anno, i profitti di Inditex sono aumentati dell’80%, mentre le vendite sono aumentate del 36 per cento; tuttavia la Cina è stato l’unico mercato che ha sottoperformato, con 67 negozi chiusi durante il periodo a causa delle restrizioni legate al Covid-19. Inoltre un’altra motivazione che spiegherebbe la scelta di cessare le attività dei tre brand nel Paese, potrebbe essere legata all’ascesa dei player locali cinesi, come Peacebird, Urban Revivo e Mo&Co., senza contare l’enorme competitività del drago asiatico del fast fashion Shein.

Nonostante tre dei suoi marchi siano usciti dalla Cina, allo stesso tempo Inditex continua ad espandere la sua rete di vendita al dettaglio nel territorio. Infatti la società ha dichiarato lo scorso anno di aver pianificato la chiusura fino a 1200 negozi più piccoli per concentrarsi sui suoi flagship più grandi e ad esempio Zara ha recentemente aperto due negozi a Changsha e Chengdu, ciascuno con una superficie di 3mila metri quadrati.

Se si guardano le performance finanziarie dello scorso esercizio poi, Inditex ha chiuso il 2021 con numeri d’oro; le vendite hanno raggiunto 27,7 miliardi di euro, il 36% in più rispetto al 2020 e vicine ai livelli del 2019, quando i ricavi si erano attestati a quota 28 miliardi di euro. Il dato ancora più significativo dell’annata positiva è stato ’utile netto che è più che raddoppiato nel 2021 a 3,2 miliardi di euro (+193%). Il gruppo ha dichiarato di vedere nel 2022 “grandi opportunità di crescita”.

Fonte: pambianconews.com 

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