Ibba: Crai sempre più forte nel drug. In arrivo il piano industriale e un direttore generale

L’arrivo di Giangiacomo Ibba al vertice operativo di Crai Secom ha preceduto di un mese l’ingresso di due nuovi soci di peso, entrambi del cura casa/persona, sfilati a VéGé. Si tratta dei Consorzi InProf (300 pdv) e Comipro (528 pdv) che, dal prossimo gennaio, entreranno a pieno titolo nel gruppo Crai.

La centrale di Milano 2 associa 1.800 pdv, per lo più di vicinato, e 1.600 pdv drugstore specializzati nella distribuzione di prodotti cura casa, cura persona e prodotti per animali.
Il nuovo Cda di Crai sta ultimando il piano industriale per il prossimo triennio ed è in corso la ricerca del direttore generale che dovrà realizzarlo. Di questi aspetti ne parliamo con il neo amministratore delegato Ibba che è presidente del gruppo commerciale sardo Abbi Holding.

Dopo gli annunci dei 2 nuovi soci, InProf e Comipro, dobbiamo attendere altri ingressi a breve?

La strategia del gruppo Crai è di rafforzare sempre di più la presenza nel mercato drugstore, diventando un polo di forte attrazione. Lavoriamo per rafforzarci e sono sicuro che, grazie alla qualità del lavoro che esprimiamo, ci saranno sicuramente altre opportunità nel prossimo futuro.

Il presidente di Comipro, Bagnasco, ha detto: “In Crai abbiamo trovato una centrale con una visione strategica del futuro allineata alla nostra”. Appunto, con il suo arrivo qual è la strategia nel drug e nel food?

E’ quella di contribuire a generare valore all’interno delle nostre organizzazioni fornendo non solo contratti di acquisto molto competitivi, ma anche di mettere a disposizione strumenti commerciali e marketing in grado di sostenere la crescita sia food che drug, facendo leva su un elemento differenziante e comune ad entrambi i mercati, ossia il negozio di prossimità. Quello che ci accomuna è il negozio e la chiara ambizione di aumentare la sua forza nel mercato.

Crai ha però perso da gennaio un socio importante in Sicilia come Radenza, passato sotto l’insegna Coop. A parte l’accordo con Sisa, come intendete confrontarvi nell’isola con giganti del calibro di Végé, Conad e Coop?

Lavorando con serietà, trasparenza e visione strategica del futuro sono sicuro che cresceremo, non importa di quanto. L’importante è avere un progetto, vederlo crescere e poter competere con gli altri.

Con l’inflazione nel carrello all’8,3%, come ha reagito il vostro cliente tipo e come ha cambiato gli acquisti?

In generale il mercato sia food che drug sta crescendo a valore ma è in leggera flessione a volume, ciò significa che il cliente sta cambiando il mix del suo carrello. I nostri soci, sia food che drug, sono molto preoccupati per la crescita dei prezzi e stanno investendo per non riversare tutti gli aumenti sulla clientela. La presenza di private label forti e di un ottimo lavoro negoziale con i fornitori grandi marche ci è di supporto.

La valutazione lusinghiera di Crai rilasciata dall’Osservatorio Mediobanca è a rischio in questi anni difficili?

Penso che andremo tutti incontro ad un lungo periodo di “acque agitate”, sicuramente per tutto il 2023. Questo comporta mantenere salda la guida e pianificare a medio-lungo periodo. Usciremo tutti dalla crisi, probabilmente alcuni indeboliti. Il mio intento è di costruire una Crai ancora più forte e con l’aiuto di tutte le persone del gruppo raggiungeremo i nostri obiettivi.

Avete cooptato il direttore generale di Crai Secom?

Nei prossimi mesi sarà sicuramente nominato un direttore generale che avrà il compito di mettere a terra il piano industriale del prossimo triennio che è in fase di elaborazione.

Fonte: distribuzionemoderna.info

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