Green Retail Lab, l’intervista: Greta Bonsignore racconta lo sviluppo sostenibile di Carrefour Italia

Al via il ciclo di interviste del progetto Green Retail Lab, nato con l’obiettivo di supportare le aziende del settore nella realizzazione di un’economia sostenibile, in collaborazione con Italia Circolare. 

Abbiamo incontrato Greta Bonsignore, Direttrice Comunicazione Esterna e Interna, Relazioni Istituzionali e CSR di Carrefour Italia.

Il gusto di Carrefour per la transizione alimentare

Carrefour ha introdotto per le produzioni agricole a marchio il concetto di Filiera Qualità, Garanzia Bontà. Una selezione di prodotti in grado di definire i valori identitari della transizione alimentare che definiscono la sostenibilità del Gruppo. Con questo marchio si fa riferimento alla produzione italiana, all’attenzione e il rispetto per l’ambiente, alla tutela delle api, al benessere degli animali, alla responsabilità sociale di tutta la filiera, al giusto prezzo al consumo.

Abbiamo incontrato Greta Bonsignore, Direttrice Comunicazione Esterna e Interna, Relazioni Istituzionali e CSR di Carrefour Italia e con lei ci siamo confrontati sul significato di sviluppo sostenibile del retail e quali azioni ha intrapreso Carrefour per definire i suoi obiettivi rispetto alle tre dimensioni della sostenibilità, economica, sociale e ambientale, gli obiettivi dell’agenda di Parigi e l’economia circolare.

Cosa significa per Carrefour sviluppo sostenibile del retail?
Come player della GDO riteniamo di avere una responsabilità nei confronti di tutta la filiera alimentare e di poter rappresentare una guida per gli attori della catena, dai produttori fino ai consumatori finali. Per noi essere un player sostenibile significa favorire l’adozione di pratiche più responsabili da parte dei consumatori e dei produttori. Uno dei nostri obiettivi è quello di democratizzare il biologico, assicurando prodotti di qualità a prezzi convenienti, promuovendo così scelte più green e salutari per i nostri clienti, e supportando i produttori nella transizione verso il biologico, premiando i prodotti più green, ad esempio durante le Settimane della Transizione Alimentare.

Quali azioni avete intrapreso per definire gli obiettivi rispetto alle tre dimensioni della sostenibilità e all’Agenda di Parigi?
Come Carrefour miriamo a diventare il leader mondiale nella transizione alimentare, promuovendo un cambiamento nelle abitudini dei consumatori, facilitando l’adozione di pratiche più sostenibili, consapevoli e rispettose dell’ambiente e impegnandoci nel controllo delle filiere, nell’accessibilità all’agricoltura biologica, nella valorizzazione dei produttori locali e delle eccellenze del territorio. Nell’aprile 2021 il Gruppo si è posto alcuni nuovi obiettivi in ottica di corporate social responsibility.

Nei temi del sociale abbiamo importanti obiettivi per la valorizzazione delle diversità e di empowerment femminile. Per la sostenibilità economica, puntiamo a favorire l’imprenditorialità sul territorio, promuovendo percorsi di formazione, favorendo la trasformazione dei nostri collaboratori in franchisee e supportando gli imprenditori che vogliono entrare a far parte della nostra rete. Sosteniamo inoltre i produttori e allevatori locali e solo per i nostri prodotti a marchio collaboriamo con oltre 9000 produttori. Dal punto di vista ambientale, puntiamo al 100% di imballaggi riciclabili, riutilizzabili o compostabili per i prodotti a marchio Carrefour entro il 2025, risparmiando 20.000 tonnellate di imballaggi, e a ridurre le emissioni di CO2 legate all’acquisto di beni e servizi del 30% entro il 2030.

Per garantire la corretta esecuzione delle azioni e per monitorare i progressi compiuti ogni anno nel raggiungimento dei 17 obiettivi della transizione alimentare, Carrefour ha adottato un proprio indice di responsabilità sociale d’impresa (CSR), chiamato CSR and Food Transition Index. L’indice prende in considerazione ciascuno dei 17 obiettivi, identificando quattro diversi assi strategici (prodotti, negozi, consumatori e collaboratori), e specifici obiettivi quantitativi (ad esempio tonnellate di imballaggi risparmiati, percentuale di emissioni di CO2 ridotte) da raggiungere in un arco di tempo definito. Ogni anno, il CSR and Food Transition Index calcola il grado di realizzazione degli obiettivi di transizione alimentare e il progresso dell’intera strategia, cambiando gli obiettivi e aggiungendone di nuovi, in caso di importanti temi emergenti: l’ottica di sviluppo è quella del miglioramento continuo.

Come possiamo definire il vostro impegno per la transizione alimentare e la lotta contro lo spreco alimentare?
Siamo consapevoli del ruolo centrale della grande distribuzione nell’influenzare buone pratiche lungo tutta la filiera, fungendo da guida e da anello di congiunzione tra i produttori e i consumatori finali. Per quanto riguarda la lotta allo spreco alimentare, il nostro obiettivo, entro il 2025, è quello di ridurre del 50% gli sprechi alimentari (rispetto ai volumi del 2016), grazie ad azioni come la prevenzione dei rifiuti, la ridistribuzione delle eccedenze, il riciclo e il recupero degli alimenti Un messaggio molto visibile che comunichiamo ai nostri clienti con progetti concreti come le vasche Antispreco presenti nei nostri punti vendita contenenti prodotti prossimi alla scadenza venduti a prezzi scontati, il recupero di frutta e verdura che non rispettano più gli standard di freschezza per macedonie e minestroni o il recupero di pane secco per la creazione di crostini, e l’app per il monitoraggio delle scadenze.

Lavoriamo a stretto contatto con gli agricoltori per aiutarli a gestire eventuali picchi di produzione e per capire quali prodotti stanno per scadere e potrebbero non essere più vendibili. Siamo stati il primo retail player a collaborare con Too Good to Go, l’app che permette ai clienti di acquistare a prezzo scontato una scatola di prodotti prossimi alla data di scadenza. In Italia sono attualmente coinvolti in questa iniziativa 573 punti vendita e alla fine del 2021 sono stati composti 256.084 box, con un conseguente risparmio di 256.000 kg di cibo. Nel 2021 abbiamo anche aderito al Patto contro lo spreco alimentare lanciato da Too Good to Go come alleanza tra aziende, retailer e consumatori per ridurre lo spreco alimentare attraverso azioni concrete.

Come aiutate i consumatori ad aumentare la loro consapevolezza verso acquisti realmente sostenibili?
Rendere i consumatori più consapevoli per favorire un consumo responsabile è un grande lavoro che viene portato avanti attraverso diversi progetti.

Siamo stati uno dei primi supermercati a vendere a prezzi scontati gli alimenti che si avvicinano alla data di scadenza e il primo retailer in Italia ad aderire all’iniziativa francese “La Marque du Consommateur”, uno schema innovativo che ripensa completamente la filiera alimentare e mette i consumatori stessi nel ruolo di decisori per quanto riguarda le caratteristiche dei prodotti. Nel 2020 abbiamo inoltre lanciato l’iniziativa a livello Europeo delle “Settimane della transizione alimentare”, per promuovere un cambiamento radicale, facilitando l’adozione di processi più sostenibili e un consumo più attento e consapevole attraverso la promozione di prodotti selezionati sulla base di criteri di sostenibilità. Non da ultimo, attraverso i valori dei nostri prodotti a marchio, soprattutto i prodotti di Filiera Qualità e Carrefour BIO, che incarnano nelle nostre filiere i valori di acquisto responsabile.

Cosa significa Economia Circolare in Carrefour?
Carrefour Italia è attivamente impegnata nella promozione dell’Economia Circolare e nella riduzione dei rifiuti e in particolare nel confezionamento e nella conservazione dei prodotti. Decliniamo il concetto di Economia Circolare in moltissimi processi aziendali, interpretandone il concetto attraverso la riduzione di materiale, la sostituzione e il riciclo. Solo nel 2021 abbiamo ridotto il packaging dei prodotti a marchio di 114 tonnellate. Abbiamo collaborato con Humana People To People per la raccolta di zaini e grembiuli nella campagna del back to school, capi che sono stati poi donati a bambini dei paesi in via di sviluppo.

A maggio 2020, insieme a Procter&Gamble e Corepla, abbiamo lanciato nei nostri negozi l’iniziativa “Riciclare la plastica è un gioco da bambini” a favore di Federparchi, la Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali: ogni tre prodotti dei marchi P&G nel carrello della spesa, 6 euro venivano donati a Federparchi con l’obiettivo di acquistare arredi urbani in plastica riciclata per le aree picnic di 11 parchi regionali e nazionali.

In che maniere evidenziate la sostenibilità, anche in etichetta, dei vostri prodotti a marchio?
Nei prodotti della linea Carrefour Bio e Filiera Qualità Carrefour evidenziamo in tutte le comunicazioni, anche in etichetta, i valori che guidano la scelta dei fornitori, il tipo di allevamento, le scelte sul campo. (Abbiamo dedicato anche una pagina del sito ai valori dei nostri brand: https://www.carrefour.it/nostri-marchi.html).

Parlando di tracciabilità, siamo stati pionieri in Europa nell’introdurre la tecnologia blockchain nella grande distribuzione alimentare. In Italia, dal 2018, Carrefour ha adottato questa tecnologia su carne di pollo, limone siciliano, arancia tarocco e latte microfiltrato. I prossimi progetti sono previsti su uova di galline allevate all’aperto senza antibiotici; varie tipologie di arance e su tutti i prodotti della linea Filiera Qualità Carrefour. Questa tecnologia innovativa permette al consumatore di risalire all’origine e a tutta la filiera del prodotto che sta acquistando in un punto vendita.

Avete introdotto per le produzioni agricole a marchio il concetto di Filiera Qualità, Garanzia Bontà. Cosa significa?
Garantiamo alti standard di tracciabilità delle eccellenze locali con il nostro marchio Filiera Qualità Carrefour. Questo marchio tutela l’ambiente, la biodiversità, il lavoro dei produttori e il benessere degli animali. Da più di 15 anni, Carrefour ha sviluppato la “Filiera Qualità Carrefour” (FQC), che in Italia si basa oggi sulla partnership con oltre 10.000 produttori locali, per offrire oltre 400 referenze tra pesce, carne, frutta e verdura, latte e uova, che rappresentano quasi il 10% delle vendite lorde di Carrefour Italia.

Il marchio Filiera Qualità Carrefour continua ad espandersi anche grazie a collaborazioni importanti, come l’accordo con Inalca per la filiera di qualità della carne di vitello 100% italiana, garantita dal benessere animale. L’accordo prevede la valorizzazione della produzione italiana di carne bianca di vitello di alta qualità nella grande distribuzione, attraverso il marchio Filiera Qualità Carrefour.

Vuoi diventare socio

di Retail Institute Italy?