Gdo, Mediobanca: Lidl al top delle vendite, Esselunga al top per utili

Mentre la gdo italiana si prepara a fronteggiare gli effetti del Covid sui bilanci di fine anno, arriva l’approfondita analisi di Mediobanca a maggio 2020 relativa al comparto nel periodo 2014-2018, con disamina delle singole insegne. Vediamo a seguire qual è lo scenario generale e un dettaglio sulle singole performance.

L’ASCESA DEI DISCOUNT
La disaggregazione dei dati mostra dinamiche differenti. Le catene di discount hanno realizzato tra il 2014 e il 2018 la maggiore crescita media annua delle vendite, pari al 7,8% (+8,1% nel solo 2018). La distribuzione organizzata è stata molto dinamica con vendite in crescita del 5,3% medio annuo dal 2014 (+3,5% nel 2018). Il mondo cooperativo che fa capo alla Lega delle Cooperative (Legacoop) annovera i due maggiori operatori del settore: Conad ha realizzato dal 2014 una crescita media annua del 3,5% (+2,8% nel 2018), mentre le Coop hanno segnato nel periodo una flessione media del giro d’affari dello 0,2% (-4% nel solo 2018). E’ infine stabile il fatturato della grande distribuzione, in lieve crescita dello 0,3% medio annuo dal 2014 (-0,4% nel 2018, prima flessione nel quadriennio). Resta ancora modesta la contribuzione dell’eCommerce: a titolo d’esempio, esso rappresenta il 3% del fatturato di Supermarkets Italiani. L’incidenza delle private label nel settore della gdo italiana si attesta intorno al 20% con vendite prossime a 10 miliardi nel 2018. Permane elevata l’incidenza dei contributi e servizi promozionali ai fornitori con una media del 9% del fatturato.

ESSELUNGA PRIMA PER UTILI
Supermarkets Italiani (Esselunga) detiene il primato quanto a utili netti cumulati nel periodo 2014- 2018: con 1.302 milioni essa precede Eurospin con 924 milioni, Conad con 850 milioni e Selex con 714 milioni. Se si rapportano gli utili cumulati nel periodo alla consistenza dei mezzi propri iniziali, i discount non hanno concorrenti: il gruppo Lillo-MD ha accumulato utili pari a 3,2 volte il patrimonio netto iniziale, Lidl ed Eurospin, rispettivamente, a 1,7 e 1,5 volte. Tutti gli altri operatori hanno multipli inferiori all’unità.

EUROSPIN IL PIÙ REDDITIZIO
Con riferimento alla redditività dei singoli operatori, sempre in base al rendimento del capitale investito (Roi) del 2018, il gruppo più redditizio è Eurospin (23,9%) che precede Lillo-MD (17%) e Lidl (13,5%); seguono in doppia cifra Agorà (12,5%), VéGé (11,9%) e Crai (10,5%). Le differenti performance dei gruppi dipendono da una molteplicità di fattori (ubicazione, tipologia e assortimento dell’offerta, riconoscibilità del brand e sua fidelizzazione, ecc.) tra i quali figura anche la presenza più o meno intensa nelle grandi superfici (Iper) che rappresentano il format maggiormente sofferente.

LE VENDITE
Scendendo nel dettaglio dei singoli operatori, i maggiori incrementi delle vendite nel 2018 hanno interessato le catene discount Lidl Italia (+9,1%), Eurospin (+7,7%) e Lillo-MD (+7,1%), oltre al consorzio Agorà (+7,5%). Anche considerando la crescita media annua dal 2014, il quadro non cambia con l’eccezione del consorzio Crai che registra incrementi pari all’8,1%, subito dopo Lidl Italia (+8,8%) e prima di Eurospin (+8%).

LE DIFFICOLTÀ DI COOP
Allo stato attuale, come spiegato dal presidente Turrini in una recente intervista a Gdoweek, Coop guarda al futuro con ottimismo. Nello scenario di Mediobanca, tuttavia, prosegue l’erosione del prestito sociale all’interno del Gruppo Coop (-6,9% rispetto al 2017) che passa da 9,1 a 8,4 miliardi. Esso fronteggia un portafoglio finanziario pari a 10,4 miliardi, composto da 6,5 miliardi di titoli e 2,5 miliardi di partecipazioni, di cui 2 miliardi direttamente in Unipol Gruppo. Nel quinquennio 2014-2018 l’aggregato Coop ha espresso margini industriali (Mon) cumulati negativi per 690 milioni, proventi finanziari netti positivi per 1.388 milioni, svalutazioni per 978 milioni e poste straordinarie con saldo positivo per 370 milioni. Dedotte le imposte pari a 232 milioni, l’aggregato Coop ha consuntivato una perdita netta cumulata pari a 142 milioni. L’aggregato Conad ha conseguito margini industriali cumulati positivi per 962 milioni e un risultato netto per 850 milioni.

Fonte: mark-up.it

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