Anche Decathlon debutta nel fashion rental. Primo sports retailer

La febbre del fashion rental contagia anche lo sportswear di massa. Ad aprire le danze è la divisione Uk di Decathlon, che ha appena stretto una partnership d’eccezione con la piattaforma britannica specializzata nella moda a noleggio Hirestreet. Al centro della collaborazione, che conferisce all’azienda francese di articoli sportivi il primato tra i suoi competitor, ci sono l’abbigliamento per lo sci e l’escursionismo, parte del core business di Decathlon.

La selezione di abbigliamento da cui i consumatori potranno attingere per il noleggio include 18 diverse giacche e pantaloni da sci e hiking per donna, con taglie dalla 6 alla 16. Hirestreet metterà a disposizione periodi di noleggio di quattro, dieci o 30 giorni e fornirà anche una copertura per danni accidentali o piccoli segni di usura, con un prezzo di partenza di 15 sterline (circa 18 euro). Gli indumenti utilizzati verranno igienizzati al momento della loro restituzione da uno dei partner di Hirestreet.

“Noleggiare i nostri prodotti tessili è una nuova avventura per noi e siamo entusiasti di condividerla con Hirestreet”, ha affermato Sharon Poulter, rental manager di Decathlon, in una nota. “È un altro dei modi con cui stiamo rendendo lo sport più accessibile, attraverso la comodità, il prezzo e la flessibilità, il tutto riducendo il nostro impatto sul pianeta”.

Riguardo alla categoria merceologica che ha dato il via al progetto, ha proseguito il manager, “il noleggio dell’abbigliamento da sci è stato un punto di partenza ovvio, ma ci aspettiamo di espandere la nostra offerta in futuro per rendere l’attività fisica ancora più accessibile e sostenibile”.

Quella di Decathlon non è certo una voce solitaria, sebbene la prima a levarsi nel retail di articoli sportivi. Il mercato del fashion rental sta conoscendo un’impennata senza precedenti, con previsioni (si legge su Statista) di ulteriore e costante crescita che lo vedono raggiungere entro il 2025 i sette miliardi di dollari. Un trend che ha tutta l’aria di non essere passeggero, perché espressione di una nuova sensibilità e un nuovo approccio al consumo, tipici soprattutto delle generazioni più giovani.

E l’avvento del Covid ha contribuito a fare da catalizzatore. Concorda Bain & Company, secondo cui la crisi pandemica potrebbe effettivamente rendere il noleggio di abbigliamento tra i maggiori vincitori del retail in una nuova era di consumo. Uno scenario in cui la preoccupazione per la sostenibilità sta spingendo sempre più consumatori a riconsiderare i propri modelli di spesa e a scegliere l’economia della condivisione.

Il nuovo approccio così propenso al rental si presta particolarmente ai segmenti del fashion che sfornano abbigliamento formale o da cerimonia, il cui prezzo rischia di non venire ammortizzato dalle occasioni d’uso, e dei capi firmati. Basti pensare al successo di piattaforme come Rent The Runway o a Cocoon, su cui ha recentemente investito Kering, con focus sulle borse di lusso. O ancora alla mossa strategica di alcuni grandi magazzini, da Selfridges ad Harrods, che si stanno avventurando nel luxury fashion rental affiancati da player specializzati con l’obiettivo di renderlo un segmento quasi strutturale. La stessa Hirestreet ha firmato alla fine dello scorso anno una partnership con il retailer Uk Marks & Spencer.

Ma anche il mondo dello sportswear potrebbe beneficiarne decidendo, come ha intuito Decathlon, di focalizzarsi su capi tecnici che esulano dall’utilizzo quotidiano e il cui prezzo potrebbe essere oneroso.

Il piano dell’azienda comunque non si ferma qui, lasciando intendere di voler cavalcare un nuovo approccio tout court agli acquisti sportivi di fascia low budget.

Dal canto suo, anche Hirestreet si dice entusiasta dell’accordo con Decathlon, spiegando come ormai il fashion rental sia destinato a valicare i confini dell’abbigliamento formale per spingersi verso nuovi segmenti. “Decathlon – ha commentato la founder e CEO Isabella West – è stato un leader di mercato nell’abbigliamento sportivo per decenni e condividiamo valori simili per rendere l’abbigliamento sostenibile, sia esso sportivo o di moda, accessibile a tutti e con la salvaguardia del pianeta come priorità”.

Intanto, è tempo di giri di poltrone in casa Decathlon. La società ha appena nominato Barbara Martin Coppola nuova direttrice generale, che succederà a Michel Aballea, al timone dal 2015. La manager, precedentemente responsabile della trasformazione digitale per Ikea, sarà la prima donna a ricoprire tale ruolo all’interno della catena, presente in 70 Paesi.

Fonte: pambianconews.com 

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