Alibaba e Tencent, golden share del governo cinese per controllare i contenuti

Icontrollo di Pechino sui grandi gruppi cinesi della tecnologia cambia forma, diventando meno visibile, ma non per questo meno presente. Come mostrano due fatti recenti. Le autorità cinesi sono pronta a far tornare Didi Global e altre app di ride-hailing sugli app store nazionali già la prossima settimana, anticipa l’agenzia Reuters. Se il via libera a Didi è un segnale che il giro di vite normativo sul settore tecnologico, durato due anni, sta per finire, anche nell’intento di ridare slancio all’economia frenata dalla chiusure della politica zero Covid, allo stesso tempo, però, il governo avrebbe acquistato una «golden share» in Alibaba e in Tencent.

La quota di partecipazione del governo nei gruppi hitech, di solito, ammonta all’1% del capitale nella società di controllo ma permette «diritti speciali» su certe decisioni, quindi rappresentano titoli analoghi a «golden share». In Cina, queste quote azionarie sono note come «azioni di gestione speciali» e dal 2015 sono diventate uno strumento comune utilizzato dallo Stato per esercitare influenza sulle società private che forniscono notizie e contenuti.

Nell’aprile del 2021 lo aveva già fatto entrando nel capitale di ByteDance, società che controlla TikTok, aumentando le preoccupazione di un ingerenza del governo cinese nella gestione dei contenuti del social network soprattutto negli Stati Uniti, che di recente hanno bandito la app dagli smartphone del governo, mentre ora l’amminsitrazione Biden sta valutando di nuovo una vendita forzata degli asset americani.

Stessa sorte per Weibo, il social network, a metà fra Twitter e Facebook, più popolare in Cina, usato da oltre il 30% dei cinesi che hanno accesso a Internet .

La settimana scorsa è toccato ad Alibaba. Secondo le informazioni commerciali cinesi, il 4 gennaio un’entità del fondo di investimento statale istituito dalla Cyberspace Administration of China (CAC) ha acquisito una quota dell’1% di una filiale di Alibaba, la Guangzhou Lujiao Information Technology, scrive il Financial Times.

L’obiettivo della partecipazione di CAC sarebbe quello di rafforzare il controllo sui contenuti dell’unità di streaming video Youku e del browser web UCWeb di Alibaba. La società ha inoltre nominato un nuovo membro del consiglio di amministrazione, Zhou Mo, che è lo stesso nome di un funzionario di medio livello nell’organigramma di CAC, nota il giornale.

La partecipazione in Tencent, ancora in discussione, invece non sarebbe ancora stata formalizzata, ma dovrebbe riguardare una quota in una delle principali unità operative in Cina.

Fonte: corriere.it

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