Accessorize dice addio al mercato italiano

“Il nostro shop è temporaneamente chiuso, ci scusiamo per il disagio”. In un contesto economico che vede potenziare al massimo l’e-commerce il messaggio nella home page del sito italiano di Accessorize è un campanello d’allarme difficile da ignorare. Il brand inglese di accessori e bijoux che fa capo al gruppo Monsoon Accessorize ha infatti intenzione di lasciare l’Italia dopo 18 anni dall’inaugurazione del primo store.

La label conta oggi 25 negozi gestiti da Melite Italia; proprio la società milanese ha presentato al Tribunale del capoluogo lombardo un piano di concordato preventivo, procedura pre-fallimentare che consente di tentare un salvataggio in situazioni di indebitamento.

“Il piano prevede la chiusura di tutti i negozi in Italia e il licenziamento di 72 persone. È il colpo di grazia per un marchio molto noto che, però, resterà in vita soprattutto con l’e-commerce e dei piccoli sub-franchising”, ha dichiarato alla stampa nazionale Massimiliano Genova, rappresentate della Fisascat-Cisl Milano. La mossa di Melite Italia ha creato sgomento perché durante l’ultimo incontro agli inizi del 2021, sostiene il sindacalista, l’azienda non aveva fatto cenno a nessun esubero.

“È evidente che manca la volontà di verificare congiuntamente soluzioni alternative, sia per il risanamento della situazione economica e finanziaria, sia sull’impatto occupazionale”, conclude Genova.

Prima dell’emergenza sanitaria, il brand Accessorize contava solo tra Milano e hinterland nove punti vendita con 41 dipendenti. Successivamente i negozi sono stati ridotti a quattro, con 16 assistenti alla vendita e sei addetti in forza negli uffici della sede amministrativa, attualmente tutti in cassa integrazione. Il diffondersi dei colossi fast fashion ha indubbiamente messo in crisi il modello commerciale di Accessorize che, fino ad alcuni anni fa, ero riuscito ad attrarre un target giovanile alla ricerca di prodotti di tendenza. L’azienda è presente in Italia anche il marchio Monsoon Children, dedicato al mondo dell’infanzia.

La prima boutique Monsoon, altra label del gruppo britannico, ha aperto nel 1973 a Londra, dieci anni dopo fu la volta del lancio di Accessorize con il debutto del suo primo negozio a Covent Garden. Negli anni il numero gli store complessivi ha superato le mille unità nel mondo ma già lo scorso anno il business ha iniziato a scricchiolare. A giugno l’azienda era in amministrazione controllata. Secondo la testata Indipendent il gruppo era stato duramente colpito dal lockdown impedendo al proprietario Peter Simon di pagare l’affitto di tutti i 230 negozi d’Oltremanica e costringendo alla chiusura di 35 boutique. Il manager aveva dichiarato che intendeva ricomprare la compagnia dopo l’amministrazione pagando 15 milioni di sterline attraverso la nuova holding Adena Brands, di proprietà dello stesso Simon. La rimonta, almeno in Inghilterra, potrebbe essere finalmente arrivata. Pochi giorni fa è stata comunicata l’apertura di un negozio Monsoon a Londra, il primo di piano che prevedere 30 nuovi shop.

Fonte: pambianconews.com 

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