Investire in prossimità il formato del futuro
“I negozi di prossimità: un valore per i consumatori, un’opportunità per la GDO”.
È una società che invecchia quella attuale, con sempre meno giovani in arrivo, dove negli ultimi 20 anni gli over 75 sono aumentati e rappresentano oggi il 13% della popolazione e dove i 55enni o giù di lì sono la fascia numericamente prevalente con 4,83 milioni di persone, le stesse che tra 20 anni rappresenteranno gli over 70 e che saranno quindi la frazione demografica più rilevante.
Poi ci sono i ragazzi di oggi, la fascia di consumatori più importante da conquistare… tutti i target però, hanno specifiche esigenze e preferenze per acquisti, servizi, abitudini, da esaminare con chiarezza.
Il Retail sin da ora deve evolvere e progettare nuove strategie per rispondere alle richieste del consumatore di domani, attento a vari fattori compresa la sostenibilità.
Se la prossimità sembra essere il format più congeniale, freschi e freschissimi sono e saranno la categoria più presente nel carrello della spesa e lo strumento più efficace per ingaggiare lo shopper.
Leggere il mercato con strumenti analitici specializzati come il geomarketing può rivelarsi il fattore chiave per insediarsi oggi laddove il territorio promette maggiori opportunità di sviluppo futuro.
Gian Luca Padovan, COO & Co Founder di GEO Marketing realtà di consulenza in geo intelligence e market analytics, in occasione dell’evento “Freschissimi: consumi, canali e relazioni di filiera” di Retail Institute del 25 settembre presso Sogemi dedicato all’evoluzione del comparto dei freschi nel Retail ha indicato chiaramente il trend dei prossimi decenni.
“Il 50% della spesa alimentare delle famiglie italiane – del valore complessivo di circa 179 miliardi di euro – oggi è rappresentato da carne, pesce, frutta e verdura, frazione che, negli ultimi anni, è aumentata del 10% avvicinandosi ad un valore di 87 miliardi. – ha spiegato – Di questi, il 72% viene speso in negozi specializzati per un valore che supera i 62 miliardi, e il resto in gdo. Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio, Puglia e Veneto sono le regioni dove questo fenomeno impatta con maggiore evidenza, ma anche worldwide i minimarket crescono”.
Conviene oggi dunque investire nelle piccole superfici di vendita perchè sarà la dimensione in grado di assumere il ruolo di centro di riferimento per la comunità. “9 persone su 10 infatti (Fonte indagine Confcommercio Cities-SWG) scelgono il quartiere in cui vivere in base alla presenza di esercizi di prossimità, come occasione di incontro che rafforza l’appartenenza alla comunità (64%), è un servizio attento alle persone fragili (59%), è un presidio di sicurezza (57%), una garanzia di cura dello spazio pubblico (54%) e un facilitatore dell’integrazione (49%). Gli italiani insomma, vorrebbero città con più negozi”.
Geo Marketing, partner del retail nei processi d’espansione della rete di vendita, nell’evoluzione e comunicazione della loro offerta, supporta il processo di analisi, valutazione ed azione sul territorio utilizzando la dimensione geografica per migliorare le decisioni aziendali con un approccio innovativo, attraverso le informazioni degli utenti in mobilità.
In un contesto in forte evoluzione, può essere una leva strategica dunque aprire un punto vendita di piccole dimensioni, ma dopo uno studio mirato del singolo territorio. “Noi possiamo farlo grazie a studi dettagliati di sostenibilità non solo economica, ma anche ambientale e sociale, per favorire decisioni più competitive sulle insegne concorrenti”.


