Retail Usa trema. Il Paese rischia 47 mln di tagli

L’emergenza sanitaria obbliga il retail globale allo stop, portando il settore a rispondere con misure drastiche come la riduzione o il congedo del personale. Particolarmente complicata la situazione negli Stati Uniti, dove department store e grandi magazzini fanno già i conti con debiti ingenti e con la concorrenza spietata dell’e-commerce. Secondo i dati della Fed, l’emergenza Covid-19 potrebbe tradursi nella perdita del posto di lavoro per 47 milioni di persone entro giugno, con un tasso di disoccupazione che salirebbe al 32,1%, contro il 24,9% della Grande Depressione. La National Retail Federation, inoltre, stima in 430 miliardi di dollari i mancati ricavi per il settore delle vendite al dettaglio, nei prossimi tre mesi.

Tra le insegne che hanno già annunciato provvedimenti spicca Macy’s che ha messo in congedo senza paga la maggior parte dei suoi 130.000 dipendenti, assicurando solo la copertura fino a maggio del premio per l’assicurazione sanitaria. Tra i lavoratori che smetteranno momentaneamente di ricevere lo stipendio ci sono i dipendenti di Gap Inc, che potranno però beneficiare dei benefit applicabili fino a quando i negozi non saranno in grado di riaprire. La società guidata da Robert J. Fisher sta riducendo il personale corporate a livello globale. Infine, chi potrebbe addirittura optare per i licenziamenti è Rent the Runway, il portale di capi moda in affitto. “Come molte altre aziende colpite dalla pandemia di Covid-19 – ha fatto sapere l’azienda in una nota -, Rent the Runway ha dovuto prendere decisioni difficili a breve termine per sopravvivere a lungo termine, tra cui chiusure temporanee di negozi e licenziamenti. Stiamo facendo tutto il possibile per rendere la transizione il più agevole possibile per i nostri dipendenti, attraverso compensazioni finanziarie e il mantenimento della loro assicurazione sanitaria”.

Si inserisce in questo quadro l’indiscrezione, trapelata negli scorsi giorni, secondo cui il department store Neiman Marcus sarebbe ormai sul punto di entrare in Chapter 11, gravato da debiti pari a 4,3 miliardi di dollari (circa 3,9 miliardi di euro). Il retailer Usa, cui fanno capo oltre all’omonima insegna anche Bergdorf Goodman, Last Call (il segmento outlet per il quale già si prevedono tagli significativi) e Horchow, è da tempo in difficoltà. Sui dati di vendita oggi grava, ovviamente, l’emergenza sanitaria legata alla pandemia Covid-19.

Fonte: pambianconews.com

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