Produrre podcast non basta più. Printemps inaugura il primo studio di registrazione in-store

Realizzare contenuti audio non è più sufficiente. Il luxury department store Printemps spinge più in là l’interazione tra retailer e multimedia. Nel noto store parigino in Boulevard Haussmann è infatti appena stato lanciato ‘Le Studio’, uno spazio interno dedicato alla creazione di contenuti, un vero e proprio studio di registrazione per podcast e altre trasmissioni multimediali. “Printemps afferma il suo nuovo ruolo di media con i suoi clienti e il suo intero ecosistema”, ha dichiarato la società in una nota. “Se Printemps intende quindi continuare ad adattarsi ai nuovi modelli di consumo a distanza e rafforzare l’impegno della sua clientela internazionale, questo spazio ibrido sarà anche uno spazio di intrattenimento perché consentirà ai clienti di assistere direttamente a determinati spettacoli”.

Printemps non è nuovo ad investire in territori poco esplorati. Pochi giorni fa ha aperto il suo primo negozio nel metaverso e per l’occasione ha legato la moda all’arte. I clienti che acquistano un prodotto dal negozio virtuale possono partecipare ad un’estrazione per vincere una delle 30 opere d’arte digitali Nft create in collaborazione con l’artista Romain Froquet e coniate tramite la piattaforma blockchain Arianee. Stavolta Printemps scommette invece sulla produzione di contenuti in house per supportare la sua strategia di vendita al dettaglio omnicanale. ‘Le Studio’ sosterrà il programma di podcast, lanciato nel novembre 2021, che ha già ospitato una serie di talk sull’ambiente e show sugli acquisti di seconda mano e al dettaglio. Lo spazio, si legge da Wwd, ospiterà eventi bimestrali di shopping dal vivo con influencer e stylist intenti ad insegnare trucchi e suggerimenti. Printemps ha fatto sapere che la sua struttura interna non solo accelererà la produzione di contenuti e la disponibilità dei suoi programmi, ma lo studio ospiterà anche servizi fotografici per i partner del department store, nonché incontri ed eventi.

Se il primo podcast dell’inglese Harrods è stato presentato già nel 2019, la corsa al formato audio ha visto un’impennata negli ultimi anni, soprattutto durante il lockdown legato all’emergenza sanitaria. Con l’incremento dello shopping online non solo i fashion brand ma anche i rivenditori scommettono sull’intrattenimento come parte integrante delle loro offerta. Dopo il fenomeno-meteora Clubhouse l’attenzione nei confronti dei formati audio non è affatto scemata, luxury brand del calibro di Chanel, Dior e Cartier hanno investito in talk show, contenuti culturali e narrazioni legati al proprio heritage. Parallelamente anche l’editoria spinge sulla produzione di podcast e sempre più spesso le fashion editor parlano ai propri follower via Spotify. Quella di Printemps è l’ulteriore dimostrazione che il legame con la propria community passa non solo attraverso i prodotti e la canonica comunicazione visual ma coinvolge i clienti ovunque, basta cliccare ‘Play’ sullo schermo dello smartphone.

Fonte: pambianconews.com 

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