Primadonna prende il volo con i monomarca

Archiviato un 2021 in forte ripresa (+25%), Primadonna collection sta vivendo un inizio d’anno intenso sul versante retail. L’azienda di Bitonto (Bari) è arrivata a quota 330 negozi monomarca grazie alle nuove aperture, le ultime delle quali hanno riguardato Nizza con due store a marchio proprio. Inoltre, a Micam, Primadonna ha presentato il nuovo logo reinterpretato in chiave più smart e minimal dando il via a una veste grafica contemporanea e grintosa, in linea con l’essenza del proprio concept e con i trend streetstyle. «Siamo sulla via del recupero completo dei valori pre-covid e quest’anno dovremmo riuscire a eguagliare il fatturato del 2019, quando avevamo totalizzato 105 milioni di ricavi», ha spiegato in quest’intervista Valerio Tatarella, ceo e fondatore della società.

Come si è chiuso l’ultimo esercizio?
Siamo arrivati a 87,9 milioni di euro contro i 70 milioni del 2020, quando avevamo perso molto rispetto alla situazione pre-pandemia, anche a causa della riduzione del numero di negozi. L’impatto del Covid è stato pesante, ma ci ha insegnato a porre più attenzioni ai costi e al prodotto. Oggi siamo certamente migliorati a livello di performance.

Quali sono i vostri mercati di riferimento?
L’Italia si conferma il mercato principale di Primadonna collection, davanti a Spagna e Francia. In termini di espansione, pensiamo di poter fare molto bene in terra francese perché i principali player sono in contrazione, mentre il nostro concetto di negozio ad alto contenuto fashion e con prezzo medio più competitivo ci sta portando risultati interessanti. Abbiamo aperto due nuovi store monomarca a Nizza e ora siamo in dirittura d’arrivo per il secondo a Parigi, dove già siamo presenti a fianco di Galeries Lafayette.

E in Italia? Quali sono state le ultime aperture?
La più importante del 2021 è stata senz’altro Venezia, dove abbiamo colto un’opportunità in una posizione cruciale come quella di Strada Nuova. Da tempo stavamo cercando di entrare in Laguna e, ora che ci siamo, abbiamo posto le condizioni per raccogliere i risultati quando il turismo internazionale farà ritorno in città. Poi abbiamo aperto il nostro quinto store milanese, in San Pietro all’Orto.

Il vostro modello prevede negozi diretti o franchising?
Oggi siamo 50-50. Il franchising è particolarmente appetibile per gli affiliati perché Primadonna collection assicura marginalità costante tutto l’anno, saldi compresi, e ritiro totale dell’invenduto.

Le prossime inaugurazioni?
Tra una settimana apriremo a Lisbona il nostro primo negozio in Portogallo e a settembre il primo in Grecia ad Atene. Poi abbiamo firmato per due store nei centro commerciali Ducale di Vigevano e Bennet di Erba. A seguire arriveranno Cascina Merlata, fuori Milano, e Gran Reno a Casalecchio di Reno.

A livello aziendale che novità ci sono?
La principale è l’apertura di una sede in Riviera del Brenta, dove abbiamo creato il nostro ufficio stile nel distretto di riferimento mondiale per la calzatura femminile. Questa base operativa si aggiunge alla nostra sede principale di Bitonto e a quella operativa di San Giuliano Milanese.

I vostri prodotti di riferimento?
Le scarpe continuano a rappresentare il core business con l’80% dei ricavi, il restante 20% è costituito da borse, accessori e capi d’abbigliamento.

Come sta andando l’e-commerce?
È partito tre anni fa e cresce al passo del +100% annuo. A fine anno dovrebbe assicurarci 4 milioni di ricavi.

Fonte: mffashion.com 

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