Lvmh si ‘compra’ la Galleria con Dior e Fendi per 7,5 mln annui

Il gruppo Lvmh conquista Galleria Vittorio Emanuele II. La compagine francese, con i brand Dior e Fendi, si è assicurata i due negozi attualmente in uso a Versace e Armani, assegnati dal Comune in via provvisoria con asta all’incanto, per un rendimento annuale di 7,5 milioni di euro (5 milioni e 50 mila euro per Dior; 2 milioni e 450 mila euro per Fendi). I due store andranno quindi ad aggiungersi a quello del marchio ammiraglio Louis Vuitton.

Partendo da una base d’asta di 950 mila euro di canone annuo e solo dopo 38 rilanci ad alzata di mano tra sei marchi concorrenti, Dior si è aggiudicata il negozio finora concesso a Versace. Per 253 metri quadrati e tre vetrine sull’Ottagono, la maison francese pagherà “la cifra più alta mai pagata per avere un affaccio in Galleria Vittorio Emanuele II”, ha sottolineato Palazzo Marino.

I 336 metri quadrati di Armani (che si sposta nello store “storico” di Tim) sono invece stati ottenuti da Fendi, in gara con altri cinque grandi big della moda, che, dopo ben 28 rilanci, ha vinto offrendo quasi 3 volte la base d’asta, fissata a 872 mila euro.

“Rialzi notevoli che confermano la validità del meccanismo dell’asta all’incanto, inserito dall’amministrazione per l’assegnazione di alcuni tipi di locali di pregio. Si tratta del primo esperimento del genere tra gli enti pubblici italiani, possibile (oltreché per il lavoro degli uffici) per l’attrattività internazionale della Galleria Vittorio Emanuele II. Un modello che testimonia lo sforzo del Comune sul settore dei servizi pubblici, teso a creare le condizioni per avere entrate multiple da investire sulla città”, si legge in una nota del Comune.

Se nel 2007 il Salotto di Milano rendeva 8 milioni, oggi il traguardo dei 40 milioni di affitti della Galleria diventa realizzabile grazie alle griffe e alle assegnazioni all’incanto. Un “guadagno” di quasi 30 milioni in più in dieci anni.

Secondo il quotidiano la Repubblica, tra gli altri brand in gara c’erano Hermès, Damiani, Tod’s e Bottega Veneta.

Fonte: pambianconews.com

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