Da vini e spirits arriva l’alcol igienizzante

Nel mondo del vino e dei distillati è tempo di riconversione. Alleanza cooperative agroalimentare e AssoDistil hanno proposto alla ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, di utilizzare il vino in giacenza nelle cantine per produrre alcol igienizzante. La proposta, se accettata dal ministero, porterebbe nel mercato 22 milioni di litri di alcol per le strutture sanitarie e per tutta la collettività, limitando anche l’attuale ricorso alle importazioni rese ancora più difficili per i trasporti. Inoltre, permetterebbe al sistema cooperativo di smaltire buona parte delle giacenze accumulate fin dalla vendemmia eccezionale, in termini quantitativi, del 2018.

Il presidente di Assodistil, Antonio Emaldi, ha precisato i termini della proposta. “Si tratta di dare il via libera ad una distillazione in via temporanea per due mesi, aprile e maggio, di 2 milioni di ettolitri per una produzione di circa 22 milioni di litri di alcol. Come stabilito da regolamento i produttori di vino per questa operazione dovrebbero ottenere un contributo da parte dello Stato, nella logica di evitare conseguenti distorsioni nei mercati e contenere il prezzo di vendita degli igienizzanti ai consumatori finali”, ha affermato Emaldi.

In attesa che si sblocchi la richiesta delle due associazioni, si sono già mosse alcune realtà degli spirits per riconvertire la loro produzione da liquori e superalcolici ad alcol etilico, ingrediente indispensabile per la produzione di igienizzanti per le mani. È il caso della Casoni Fabbricazione Liquori di Finale Emilia (Modena), che ai suoi prodotti classici come Nocino, Vermouth e altri ancora, ha affiancato una parte di produzione legata all’alcol destinato alla produzione di gel disinfettante e altri presidi medicali utili per evitare il contagio del coronavirus.

Anche Ramazzotti (gruppo Pernod Ricard) si è adeguata al trend e ha convertito la produzione della sua distilleria di Canelli (Asti), ottenendo una soluzione disinfettante che è stata distribuita e donata a Cri, Protezione civile, Vigili del fuoco, Comune di Canelli e a impiegati e fornitori di Pernod Ricard Italia. La stessa decisione è stata presa da altri stabilimenti del gruppo Pernod Ricard, da Absolut Vodka in Svezia, e da alcuni brand di whisky negli Stati Uniti. “Abbiamo agito prontamente grazie all’aiuto di tutte le persone che lavorano in distilleria e all’ufficio acquisti di Milano – ha dichiarato Tomas Volpin, direttore della distilleria di Canelli, dalle pagine de La Stampa – per offrire un aiuto concreto a chi è in prima linea in questo momento”.

Fonte: pambianconews.com

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