Con Nike Re-Creation il resale è ‘local’. Si parte da Los Angeles

Si amplia la portata delle iniziative di Nike in direzione di un’economia circolare. Dopo le iniziative Nike Grind, Nike Refurbished, dedicato alle sneakers, e Nike Recycling & Donation, il numero uno dello sportswear ha infatti lanciato un nuovo programma, Nike Re-Creation, che raccoglie a livello locale pezzi vintage e giacenze di magazzino degli store, utilizzandoli per creare nuovi prodotti, a loro volta progettati e fabbricati localmente. Il primo capitolo di Nike Re-Creation, spiega lo stesso gigante dello swoosh, include felpe con cappuccio ispirate alla cultura sportiva di Los Angeles e sarà disponibile esclusivamente presso il negozio californiano Nike The Grove.

Ogni pezzo è unico e viene attualizzato attraverso patchwork manuali, motivi di tintura e stampe serigrafate. “Nike Re-Creation evidenzia un momento emozionante di sperimentazione e progresso”, ha dichiarato John Hoke, chief design officer di Nike. “Il programma esemplifica lo spirito collaborativo di Nike, riunendo esperti di design, vendita al dettaglio, catena di approvvigionamento e sostenibilità per elaborare nuove strategie e imparare”.

L’obiettivo finale di Nike Re-Creation e delle altre iniziative sostenibili è quello di muoversi verso un futuro a zero emissioni di carbonio e zero-waste, come simboleggiato dal logo a girandola ‘Move to Zero’.

Nei tre mesi al 28 febbraio scorso, suo terzo quarter d’esercizio, l’azienda di Beaverton ha registrato ricavi per 10,9 miliardi di dollari (circa 9,9 miliardi di euro), in crescita del 5 per cento. Nei primi nove mesi dell’esercizio fiscale i ricavi di Nike hanno superato i 34,4 miliardi di dollari, a +7%, mentre l’utile è aumentato del 9% a 4,6 miliardi. Per il fiscal year in corso Nike ha confermato le previsioni di una progressione dei ricavi intorno al 5%, quindi in linea con le stime di Wall Street, che inquadra un +5,3 per cento.

Fonte: pambianconews.com 

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