Arneg, una strada aperta verso un futuro condiviso

Ad Euroshop 2017 la Sharing Avenue del Gruppo Arneg, la “strada della condivisione”, spazio espositivo di quasi 3.000 mq esplorabile in tutte le direzioni e in tutti i sensi, è stata percorsa da migliaia di visitatori. Passeggiando, osservando, degustando finger food rigorosamente Made in Italy, toccando lo schermo dei totem informativi oppure quello dello smartphone, dopo aver scaricato l’app creata specificatamente per l’evento, l’edizione 2017 di Euroshop si è conclusa tra tanti nuovi progetti e soluzioni all’insegna di un futuro condiviso.

I cinque giorni di fiera sono volati tra specialità gastronomiche e spazi permeati di innovazione e tecnologie all’avanguardia. Un’innovazione espressa a tutto campo da mobili di nuova generazione e soluzioni che guardano al futuro come il nuovo Daytona di Arneg che combina le caratteristiche tipiche dei mobili refrigerati verticali e delle isole, dando vita a una nuova tipologia di arredo brevettata; oppure il Cub@, un frigorifero per la spesa online, progettato da Oscartielle e presentato in anteprima assoluta ad Euroshop; o ancora IMZ25 Janus Evo di Intrac, la scaffalatura metallica con schienale bifronte con possibilità di posizionare gli schienali sia al centro del montante che in esterno (versione murale Patent Pending); per finire con Incold e le sue celle frigorifere e porte isotermiche tecnologicamente avanzate.

Un tema, quello della tecnologia che migliora la qualità della vita innescando importanti svolte e cambiamenti di comportamento, affrontato da tutti i relatori del Future Store Forum, la rassegna di conversazioni sul futuro della GDO organizzata nella sala conferenze dello stand che ha visto alternarsi nove incontri con professionisti nel campo dell’architettura, del GDO retail, della tecnologia alimentare, del design, della psicologia di vendita e acquisto.

Il Gruppo Arneg ha dimostrato così di contribuire allo sviluppo di un nuovo concetto di store visto come spazio di relazioni, di informazione, di acquisto consapevole, ma anche come luogo di svago e, perché no, culturale.

Tutto nel segno di un’evoluzione intelligente, responsabile e, naturalmente, condivisa.

 

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